Quanti suicidi ci sono in Italia. I numeri allarmanti della Fondazione Brf
In Italia c'è un suicidio in media ogni 16 ore e un tentato suicidio ogni 14. Sono i dati dell'Osservatorio Suicidi della Fondazione BRF – Istituto per la Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze, alla vigilia della Giornata mondiale dedicata alla prevenzione del suicidio, il 10 settembre.
I dati istituzionali attualmente disponibili – spiega il presidente della Fondazione, lo psichiatra Armando Piccinni – non sono correntemente aggiornati, tanto che l’ultimo annuario statistico dell’Istat pubblicato nel 2021 contiene dei dati relativi al 2018. La Fondazione Brf, proprio per via della mancanza assoluta di dati aggiornati, ha istituito già durante la prima ondata della pandemia un osservatorio suicidi, monitorando gli atti suicidari in base a un’attenta analisi delle notizie di cronaca, locali e nazionali”.
Dal lavoro dei ricercatori è emerso che in Italia da gennaio ad agosto 2022 ci sono stati 351 suicidi e 391 tentati suicidi. "Parliamo, peraltro, di un dato al ribasso, considerando ovviamente che c’è un sommerso, specie per i tentati suicidi, che non viene coperto dai media” dice Piccinni.
Dal report emerge inoltre che le categorie più a rischio sono le forze dell'ordine (oltre 40 suicidi da inizio anno) e i detenuti (oltre 30). Il maggior numero di suicidi si è registrato al Nord (133), seguito dal Sud (131) e al Centro (87). Per i tentati suicidi, invece, spicca il Centro Italia (143), seguito dal Sud (133) e dal Nord (115).
Al di là delle piccole differenze – spiega ancora Piccinni – è evidente dai numeri come il fenomeno sia drammaticamente diffuso e tocchi la nostra intera Penisola”.
Cosa serve secondo la fondazione? “Adeguate politiche di prevenzione del suicidio che coinvolgano tutti gli attori in gioco, dagli psicologi agli psichiatri, dagli insegnanti alle famiglie" dice il presidente. "Non bisogna dimenticare, peraltro, che il suicidio ha un’incidenza particolarmente grave tra i giovani. Nonostante l’impegno e l’azione di alcuni singoli parlamentari, a riguardo poco è stato fatto nel corso dell’attuale legislatura. L’auspicio è che le forze politiche impegnate in questi giorni nella campagna elettorale riusciranno, al di là delle promesse e dei proclami, ad affrontare concretamente la questione nella prossima legislatura” continua.