Analisi statistiche ed elaborazioni grafiche a cura di Francesco Lucchetta
Senza i vaccini, in Italia dal 1 settembre ad oggi avremmo avuto 25 mila morti per Covid invece che 4 mila, ovvero 6 volte di più. E dal 1 aprile avrebbero potuto essere 75 mila, il triplo di quelli effettivi. È quanto emerge dall’analisi che abbiamo condotto per Fanpage.it all’interno del progetto di ricerca e divulgazione Coronavirus – Dati e Analisi Scientifiche, a partire dagli ultimi dati comunicati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel bollettino del 17 novembre 2021.
L’andamento dell’epidemia in Italia
Nell’ultima settimana in Italia si sono registrati 72 mila casi positivi, con un incremento del 26% rispetto ai sette giorni precedenti. Da diverse settimane la crescita dei contagi si è assestata tra un +25% e un +30% settimanale, un lieve e costante peggioramento” come ha detto Draghi, ma ancora sotto controllo. Il dato a cui prestare maggiore attenzione sono come sempre le terapie intensive, cresciute del 18% a livello nazionale nell’ultima settimana, con il Friuli-Venezia Giulia unica regione ad aver superato la soglia del 10% di posti occupati.
Continua ad essere la Provincia Autonoma di Bolzano la più colpita dal virus con un’incidenza settimanale di 437 casi ogni 100 mila abitanti, seguita da tutte le altre regioni del Nord con la sola eccezione della Lombardia, che al momento registra un’incidenza di 113 casi ogni 100 mila abitanti.
Le buone notizie arrivano dalle terze dosi di vaccino (o dalla seconda per chi ha fatto J&J), che hanno quasi raggiunto le 200 mila somministrazioni giornaliere e sono in costante aumento.
Lo studio che quantifica i decessi senza i vaccini
La domanda in questi mesi se la stanno facendo in tanti: quanti morti staremmo contando oggi se non avessimo i vaccini? Per rispondere siamo partiti dall’analizzare i dati del bollettino dell’ISS, che dal 1 settembre ha aggiunto una sezione che riguarda “l’impatto delle vaccinazioni nel prevenire nuove infezioni, infezioni gravi e decessi”. I dati trasmessi sono suddivisi per fasce d’età e per gravità della malattia: semplice diagnosi, ospedalizzazione, ricoveri in terapia intensiva e decessi. Nel guardare i dati riportati in tabella la conclusione è semplice: i vaccini funzionano benissimo, riducono la possibilità di contagio ma soprattutto riducono la possibilità di una manifestazione grave della malattia. Per fare un esempio: negli ultimi 30 giorni in Italia sono state ricoverate in terapia intensiva 424 persone non vaccinate e 177 vaccinate con ciclo completo. Di queste, ben 159 sono over 60. Se guardiamo quindi alla sola fascia 40-59 anni vediamo che i ricoveri in terapia intensiva sono stati 126 per i non vaccinati e solo 18 per i vaccinati, e per la fascia 12-39 anni ci sono stati 24 ricoveri tra i non vaccinati e nessuno tra i vaccinati.
Se serviva un’ulteriore prova sull’efficacia dei vaccini basata su dati reali, e non su trial clinici, bene ora l’abbiamo e possiamo dire che i vaccini stanno salvando tante, tantissime vite. Si, ma quante?
Almeno 50mila vite salvate grazie ai vaccini
Per avere una stima quantitativa e puntuale delle vite umane salvate dai vaccini anti-Covid, su un arco temporale di circa tre mesi, abbiamo confrontato l’incidenza dei decessi tra i non vaccinati con il totale dei decessi registrati nello stesso periodo a causa del Covid. Nel Grafico 1, la popolazione complessiva dei deceduti è rappresentata dalla linea gialla tratteggiata e, per semplicità, posta uguale a 1. Il rapporto dei decessi No-Vax rispetto al totale è invece rappresentato dai pallini rossi, che oscillano tra i valori 5,5 e 6 e il cui valore medio è 5,8. Come si vede dal grafico, nell’arco di tempo considerato il rapporto è molto stabile, e questo significa che i dati sono ben consolidati e “puliti”, e dunque la stima accurata.
Grafico 1: rapporto dei deceduti non vaccinati rispetto al totale
Cosa indica questo grafico? Che i non vaccinati in media muoiono 6 volte di più dei vaccinati. E che dal 1° settembre abbiamo salvato la vita a più di 20 mila persone, grazie ai vaccini.
Possiamo anche tentare di estrapolare il dato di quante vite abbiamo salvato da aprile 2021, cioè da quando ha cominciato a vedersi l’effetto positivo delle vaccinazioni sui decessi. In questo caso la stima è certamente meno accurata e non possiamo considerare stabile questo fattore 6, che abbiamo raggiunto solo attraverso il 75-80% di popolazione vaccinata. Possiamo però ipotizzare che questo fattore, inizialmente pari a 1, sia cresciuto nel tempo con l’avanzare della campagna vaccinale, e che sia cresciuto molto in fretta soprattutto nei primi mesi quando abbiamo vaccinato i più fragili. Una stima realistica potrebbe allora essere quella di considerare questo fattore medio pari a 3 per il periodo aprile-novembre 2021, e allora scopriamo che le vite salvate dal 1° aprile sono oltre 50 mila.
Potrebbero essere ancora di più
Ci siamo spinti oltre e abbiamo voluto tentare la stessa stima basandoci sui dati raccolti a livello europeo dagli archivi della John Hopkins University e di ourworldindata.org, consapevoli che in questo caso il margine di errore è maggiore e i dati molto più “sporchi”, a causa dei diversi protocolli interni dei vari Paesi. Ne viene fuori però un qualcosa di estremamente utile e interessante e che vi mostriamo nel Grafico 2, che riporta, per ogni Paese Europeo, sull’asse x la percentuale di popolazione vaccinata e su quella delle y l’incidenza dei decessi per Covid, nel periodo che va dal 1° settembre al 22 novembre 2021. Il significato del grafico è molto semplice e intuitivo: in basso a destra ci sono i Paesi dove si vaccina tanto e per questo si muore poco; in alto a sinistra invece quelli in cui si è vaccinato poco e purtroppo si muore tantissimo. L’Italia, per fortuna, è tra quelli che ha vaccinato di più e per questo l’incidenza dei deceduti è inferiore ai 100 casi ogni milione di abitanti. In Romania e Bulgaria invece, dove si è vaccinato tra il 20 e il 30% della popolazione, si muore 16-18 volte di più.
Grafico 2: relazione tra percentuale di popolazione vaccinata e incidenza dei decessi per Covid
Anche da questa analisi è possibile estrapolare una stima di quante persone sarebbero morte, in Italia e negli altri Paesi, se non avessimo con noi i vaccini. Il risultato è di circa 800 persone ogni milione di abitanti, che per l’Italia significa 48 mila morti dal 1° settembre al 22 novembre. In realtà nello stesso periodo, grazie ai vaccini, di morti ne abbiamo avuti 4 mila, 10 volte di meno.
I vaccini hanno salvato anche l’economia
Per concludere c’è da fare un’altra considerazione. Queste stime si basano su un ipotetico scenario in cui, oltre all’assenza di vaccini, non ci sarebbero nemmeno troppe misure di contenimento, se non quelle minime che usiamo tutti i giorni in zona bianca. Ma sappiamo bene che la realtà senza i vaccini sarebbe stata un’altra: gli ospedali sarebbero rimasti pieni, le terapie intensive strabordanti, e l’Italia sarebbe tornata per lunghi mesi colorata di arancione e rosso. Quindi i vaccini non solo hanno risparmiato più di 120 mila vite umane, ma hanno anche permesso il rilancio della nostra economia.