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Covid 19

Cento milioni di dosi di vaccino scadranno entro la fine dell’anno

Più di 100 milioni di dosi di vaccino anti Covid acquistate dai paesi più ricchi del mondo che stanno per scadere potrebbero essere gettate via, a meno che i leader globali non decidano di donarle alle nazioni più povere. AMREF: “Chi avrebbe dovuto fornire vaccini all’Africa non ne ha forniti abbastanza. Mentre i loro vaccini scadono, la nostra gente muore”.
A cura di Davide Falcioni
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Oltre 100 milioni di dosi di vaccino anti Covid acquistate dai paesi più ricchi del mondo che stanno per scadere potrebbero essere buttate via, a meno che i leader globali non decidano di donarle alle nazioni più povere. A lanciare l'allarme è stato l'ex primo ministro britannico Gordon Brown citando uno studio di Airfinity, agenzia di ricerca indipendente che si occupa di analisi dati e che ha sede proprio a Londra. Secondo l'ex premier l'eventualità che decine di milioni di dosi di vaccino vengano "gettate nella spazzatura" rappresenta una delle più grandi vergogne dell'Unione Europea e degli Stati Uniti, incapaci finora di garantire scorte adeguate anche alle nazioni a basso reddito. Secondo Our World in Data "solo l' 1,9%  delle persone residenti nei paesi poveri ha ricevuto almeno una dose", circostanza che non solo condanna a morte migliaia di esseri umani ma aumenta esponenzialmente il rischio che emergano nuove varianti.

Eppure non si può certo dire che ci sia carenza di vaccini. Se ciò era vero alcuni mesi fa, infatti, ad oggi secondo il rapporto Airfinity si producono circa 1,5 miliardi di dosi al mese che arriveranno a 2 entro la fine dell'anno. Entro la fine di dicembre dovrebbero esserci vaccini a sufficienza (più di 12 miliardi di dosi) per tutta la popolazione mondiale di età superiore ai 12 anni. Ciò nonostante ai paesi poveri arrivano ancora solo le briciole: colpa delle nazioni più ricche che hanno cominciato a somministrare la terza dose e stanno organizzando le scorte per eventuali recrudescenze dell'epidemia.  Rasmus Bech Hansen, co-fondatore e ceo di Airfinity, ha ricordato che la produzione di vaccini è ormai arrivata a un "punto di svolta" e che oggi la sfida per le nazioni ricche "non è più l'offerta, ma la domanda". La destinazione delle dosi "in eccesso" non dipenderà dunque da problemi di natura tecnica, bensì da "decisioni politiche" prese dai singoli Stati. Secondo Airfinty alla fine del 2021 Stati Uniti, Unione Europea, Canada e Regno Unito disporranno di un surplus di 1,2 miliardi di dosi, una stima che tiene conto anche dei vaccini necessari per somministrare la terza dose all'80% della popolazione over 12.

AMREF: "Mentre i vaccini nei paesi ricchi scadono, in Africa la gente muore"

Anche Amref, la più grande onlus sanitaria in Africa, ha lanciato l'allarme sulle disuguaglianze nell'approvvigionamento dei vaccini. Githinji Gitahi, Global CEO di Amref Health Africa e Commissario per la lotta al Covid dell'Unione Africana, in una recente intervista a CNN International ha espresso il suo disappunto nei confronti del mancato sostegno, a livello globale, dell’equità dei vaccini. Partendo dai dati, che indicano che, al 13 settembre il continente africano ha ricevuto approssimativamente 158 milioni di dosi, raggiungendo una copertura vaccinale del 3% circa,  Gitahi ha spiegato che "nonostante l'obiettivo di immunizzare il 20% delle popolazioni di tutto il mondo entro la fine del 2021, chi avrebbe dovuto fornire vaccini all'Africa non ne ha forniti abbastanza per raggiungere una percentuale più alta, al momento. La colpa non è dei sistemi in sé ma del rifiuto dei Paesi ricchi di utilizzare i vaccini a disposizione per sostenere l’immunizzazione dei Paesi meno sviluppati. Mentre "i loro vaccini scadono, la nostra gente muore".

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