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Quando si assegna il Nobel per la pace 2023 e chi potrebbe vincerlo quest’anno

Cresce l’attesa per l’assegnazione del premio: domani si conoscerà il nome del vincitore del Premio Nobel per la pace del 2023. Ecco i possibili vincitori, da Zelensky e Navalny passando per Greta Thunberg e possibili sorprese.
A cura di Matteo Pelliccia
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Cresce l'attesa per il vincitore del prestigioso Premio Nobel per la Pace 2023. Dopo gli annunci per le categorie Letteratura, Fisica, Chimica e Medicina, il comitato selezionatore continua a fare discutere, con alcuni limiti che indispettiscono non poco la comunità dei ricercatori.

Domani, venerdì 6 ottobre, l'Accademia Svedese decreterà il vincitore del Premio Nobel per la Pace 2023. La candidatura può essere presentata da qualunque soggetto che rientri nell'elenco previsto dalla Fondazione del Nobel.

Le candidature differenti da quella del vincitore, inoltre, le cosiddette"nominations", non possono essere rivelate dalla Fondazione prima che siano trascorsi cinquanta anni dall'assegnazione. Piccola curiosità: quello per la Pace è l'unico Nobel che viene assegnato in Norvegia e non in Svezia, perché all'epoca dell'istituzione del riconoscimento, nel 1900, i due Paesi erano ancora uniti.

Come funziona l'assegnazione del premio Nobel per la pace

La prima scadenza prevista ogni anno per il Comitato Nobel è il 1 febbraio: entro quella data, infatti, il Segretario Permanente presenta l'elenco dei candidati per l'anno corrente. Concluso l'iter di nomina, il Comitato può stilare l'elenco dei papabili selezionati vero e proprio, che contiene un numero compreso solitamente tra le venti e le trenta persone.

I candidati della "short list", a questo punto, vengono presi in esame dai consiglieri permanenti del Nobel Institute, accompagnati da un nutrito gruppo di accademici universitari norvegesi e altri esperti stranieri sulle aree attinenti al premio.

Presentate le relazioni, il Comitato per il Nobel avvia una discussione sui candidati più probabili: la decisione finale viene presa generalmente nell'ultima riunione prima dell'annuncio del premio a inizio ottobre. Se non viene raggiunta l'unanimità, la scelta finale viene presa a maggioranza semplice.

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Da Zelensky a Thunberg, tutte le ipotesi

Nonostante le scommesse dei bookmaker puntino su nomi noti come il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il dissidente russo Alexey Navalny, il Comitato per il Nobel potrebbe sorprenderci quest'anno.

Il presidente ucraino e l'attivista russo, infatti, erano in lizza anche l'anno scorso, ma nonostante figurino ancora tra i favoriti, ci sono elementi contrastanti con una loro eventuale vittoria. La guerra ancora in corso potrebbe d'altronde scoraggiare il comitato dal premiare il leader di un paese in conflitto.

Inoltre, Navalny rappresenterebbe un altro esponente premiato che sia inviso al regime putiniano, dopo Dmitry Muratov nel 2021 e Ales' Bjaljacki nel 2022, con possibili ripercussioni diplomatiche.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky

Quest'anno, infatti, il settantacinquesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani potrebbe altresì spingere il comitato a riconoscere il contributo degli attivisti per la pace in differenti aree del pianeta.

I possibili vincitori del Nobel per la Pace 2023

Narges Mohammadi, imprigionata per i diritti delle donne e attivista contro la pena di morte in Iran, o Mahbouba Seraj, che lotta per l'istruzione delle ragazze in Afghanistan, potrebbero essere sotto questo punto di vista candidati di spicco.

Altro pretendente di quest'anno è l'attivista uiguro Ilham Tohti, che sta scontando l'ergastolo in Cina con accuse legate al separatismo. Un po' come Navalny, però, questa scelta farebbe eventualmente scontento il Paese di provenienza del candidato.

C'è poi il tema del cambiamento climatico. L'icona mondiale Greta Thunberg e il leader indigeno Raoni Metuktire, sostenitore della protezione dell'Amazzonia dalla deforestazione, potrebbero essere premiati per il loro instancabile impegno nella lotta ai fenomeni metereologici.

L'attivista svedese Greta Thunberg
L'attivista svedese Greta Thunberg

In lizza anche l'Intergovernmental Panel On Climate Change (IPCC), organismo scientifico il cui lavoro fornisce informazioni vitali per la formulazione di politiche ambientali globali. Thunberg, Meturkire e l'IPCC sono tra i candidati sicuramente più credibili per la vittoria del Nobel della pace di quest'anno.

Ci sono poi organi globali, come la Corte Internazionale di Giustizia, l'UNHCR, l'UNICEF e il Comitato Internazionale della Croce Rossa, l'Organizzazione mondiale della Sanità che come ogni anno sono presenti anche loro nella corsa per l'assegnazione al Nobel per la pace. Un riconoscimento eventualmente ad un lavoro costante, che incide in maniera più che significativa sulle questioni globali.

Chi ha vinto il premio Nobel per la Pace lo scorso anno

L'attivista Ales Bialiatski e due organizzazioni umanitarie Memorial e Center for Civil Liberties, rispettivamente russa e ucraina, sono stati i vincitori del Premio Nobel per la pace 2022. I membri del comitato hanno assegnato il Premio Nobel per la pace 2022 al dissidente e alle associazioni per aver promosso il diritto di critica al potere nei loro Paesi e la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini.

"Hanno compiuto uno sforzo eccezionale per documentare i crimini di guerra, le violazioni dei diritti umani e l'abuso di potere. Insieme dimostrano l'importanza della società civile per la pace e la democrazia" scrivono dal comitato per il Nobel.

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