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Quando la fede è social: per Santa Rosa da Lima si prega su Facebook (VIDEO)

È la santa più social di tutti, il suo “successo” dovuto a padre Miguel Angel Vasallo che ha creato per lei diversi canali in rete dove i fedeli mandano le proprie preghiere che poi vengono stampate e gettate in un pozzo dei desideri.
A cura di Susanna Picone
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È la santa più social di tutti, il suo “successo” dovuto a padre Miguel Angel Vasallo che ha creato per lei diversi canali in rete dove i fedeli mandano le proprie preghiere che poi vengono stampate e gettate in un pozzo dei desideri.

In un’epoca caratterizzata dall’interazione sul web e dai social network nemmeno i fedeli possono precludersi la possibilità di usufruire di nuovi mezzi. È quanto ha pensato (giustamente) padre Miguel Angel Vasallo grazie al quale c’è una santa che può essere definita a tutti gli effetti la più “social” di tutti. Si tratta di Rosa da Lima, una santa canonizzata nel 1671 che oggi “vive” anche grazie al web. A lei sono infatti dedicati diversi canali, tutti necessari per consentire ai fedeli un “rapporto” diverso con la santa. C’è una pagina Facebook, per esempio, che raccoglie migliaia di persone, poi c’è un blog oltre a un canale YouTube. Dietro al computer e al servizio di Rosa da Lima c’è, appunto, padre Miguel Angel Vasallo che dieci anni fa ha creato il primo indirizzo e-mail che consentiva ai fedeli di inviare la propria preghiera digitale alla santa.

Le preghiere arrivate via web stampate e donate alla santa – Il successo dell’”operazione” è tale perché, lo spiega lo stesso padre Vasallo, la gente sa che “noi facciamo realmente quello che loro chiedono”. Ci sono fedeli che utilizzano costantemente il computer per rivolgersi a Rosa da Lima, soprattutto quelli fisicamente lontani dal Perù ma che non vogliono per questo rinunciare a “comunicare” con lei. In particolare il sacerdote ha spiegato come, attraverso i canali a lei dedicati, i fedeli scrivono la propria preghiera per la santa peruviana che viene poi stampata e buttata in un “pozzo dei desideri”. E il sacerdote non può che essere soddisfatto di questa sua operazione social: “Si diventa sacerdote per questo, per servire e sapere che si sta portando il cuore della gente di tutto il mondo e per questo si viene ringraziati”, ammette padre Miguel.

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