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Conclave, elezione del nuovo Papa

Quando inizia il conclave, come funziona e quando sapremo chi è il nuovo Papa

Terminati i funerali di Papa Francesco, gli occhi sono puntati sul conclave: i cardinali elettori si riuniranno probabilmente a partire dal 5 o 6 maggio per l’elezione del nuovo pontefice. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
A cura di Ida Artiaco
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Terminati i funerali di Papa Francesco, morto lo scorso 21 aprile per un ictus a 88 anni, gli occhi del mondo sono tutti puntati sulla Cappella Sistina dove nei prossimi giorni si svolgerà il conclave: i cardinali elettori, 133 teoricamente in totale tra cui anche molti italiani, eleggeranno il successore di Bergoglio. Non c'è ancora una data ufficiale, ma secondo le prime indiscrezioni potrebbe cominciare tra il 5 e il 10 maggio prossimi, sicuramente non oltre i 20 giorni dal decesso del Pontefice.

Quando inizia il Conclave: le possibili date

Il conclave secondo la tradizione si tiene tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dalla morte del Papa: in questo caso sarà quindi tra il 5-6 e il 10 maggio 2025. Queste sono le possibili date per l'evento che attirerà l'attenzione di milioni di fedeli in tutto il mondo in attesa di conoscere il nome del nuovo Pontefice. La data precisa verrà decisa dalle Congregazioni dei Cardinali e verrà comunicata dalla Santa Sede.

Chi sono i cardinali elettori

Al momento gli aventi diritto al voto al conclave sono 135 cardinali e non è escluso, come avvenuto in passato, che possano essere concesse deroghe alla norma. Gli elettori effettivi sono i porporati con meno di 80 anni. Attualmente, dei 253 cardinali, 140 sono sotto questa soglia di età. Ma il numero preciso è ancora ufficioso. I cardinali elettori durante il periodo di voto trovano sistemazione presso Santa Marta – dove vengono fatti alloggiare dal 2005 – dove è fatto divieto di utilizzare qualsiasi dispositivo o mettersi in contatto con l'esterno. Per tutti è prevista una stretta vita comunitaria all'interno di un salone con un unico piatto a pranzo e a cena: norme simili e cambiate leggermente nel tempo rispetto a quelle dei primissimi conclavi (il primo risale al 1270). Tra di loro anche degli italiani, tra i favoriti Pietro Parolin e Matteo Zuppi. Dal conclave dei cardinali uscirà il nuovo Papa ma teoricamente qualsiasi uomo può essere eletto se provvisto di alcuni requisiti.

Quanto dura il Conclave

La durata del conclave è variabile. Dall'anno 1058 e fino ad oggi si sono svolte 111 elezioni pontificie. Nella storia – negli ultimi 150 anni – il consesso cardinalizio ha impiegato al massimo 5 giorni per l'elezione del nuovo pontefice. E al conclave del 1922 spetta il "record" di numero di scrutini necessari per la scelta del nuovo papa. Si tratta di quello del 1903 (che portarono all'elezione di Pio X) seguito da quello del 1922 (che diedero a Pio XI il soglio di Pietro). Nel 1503 il Conclave più breve della storia è durato 10 ore.

Chi sarà il nuovo Papa, i nomi dei favoriti

Tra i papabili, il primo nome che gira è quello di PietroParolin, segretario di Stato. Se la scelta dovesse andare su un altro italiano, in un conclave che non è mai stato così poco italiano, circola anche il nome di Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiano. Molto apprezzato in Vaticano è anche Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme. Tra i cardinali stranieri, il favorito per l'elezione al soglio pontificio è il filippino Luis Antonio Tagle.

Come funziona l’elezione del nuovo Pontefice

Il conclave inizia con la celebrazione di una messa chiamata pro eligendo Romano Pontefice durante la quale i cardinali riuniti nella Basilica di San Pietro si riuniscono per invocare lo Spirito Santo affinché li indirizzi nella scelta del nuovo Papa. Poi, si dirigono verso la Cappella Sistina e il maestro delle celebrazioni liturgiche pronuncia la frase Extra Omnes, ovvero il "Fuori tutti" che dà ufficialmente il via alle fasi di voto. Da questo momento, infatti, le porte della Cappella Sistina si chiudono per lasciare i cardinali soli. Ogni scrutinio si compone: Antescrutinium, Scrutinium vere proprieque, Post-scrutinium. Si tratta della consegna delle schede di voto e delle operazioni preparatorie, del voto vero e proprio all'altare e poi il conteggio dei voti e la bruciatura delle schede nella stufa per la fumata bianca, se c'è l'elezione, nera se non c'è. Per l'elezione bisogna ottenere almeno i due terzi dei voti dei cardinali elettori. Si va al ballottaggio soltanto a partire dal 34esimo scrutinio tra i due candidati che nell'ultimo scrutinio hanno ottenuto la maggioranza dei voti. Anche in questo caso è richiesta la maggioranza dei due terzi.

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