515 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Opinioni

Quando Gino Strada operò una persona a cuore aperto sotto le bombe a Kabul

Un episodio che racconta Gino Strada meglio di qualunque altro, la storia di un’operazione a cuore aperto, a Kabul, mentre la città viene bombarda: il ricordo del chirurgo e fondatore di Emergency morto oggi 13 agosto 2021 a 73 anni nelle parole dell’amico Ermete Realacci, fondatore di Legambiente e Fondazione Symbola,
515 CONDIVISIONI
Immagine

“Qual è stato il giorno più intenso della tua vita?”. È notte, nella casa romana di Ermete Realacci, fondatore di Legambiente e Fondazione Symbola, e poi deputato della Margherita e del Partito Democratico, quando Gino Strada – fondatore di Emergency, deceduto oggi, 13 agosto 2021, all’età di 73 anni – pone al suo ospite questa domanda: “Gino Strada era un personaggio che fa onore all’Italia non meno degli atleti che vincono medaglie alle olimpiadi, lo ricorda Realacci.

Sul tavolino, ricorda, una bottiglia di whisky che i due amavano degustare prima di andare a dormire, mentre parlavano per ore delle loro vite e si interrogavano reciprocamente sul loro impegno civile e sulle loro scelte di vita: “Gino Strada si fermava spesso da me a dormire su un soppalco della mia abitazione, su un materasso a terra, quando passava da Roma – ricorda Realacci a Fanpage.it -. Era spesso ospite da Maurizio Costanzo, dove lavorava come autrice la nostra comune amica Luisella Testa, anch’essa oggi scomparsa, e ricordo con nostalgia e affetto quelle lunghe conversazioni notturne”.

E proprio in una di quelle conversazioni, Strada racconta a Realacci un episodio che aveva particolarmente segnato la sua vita: “Lui in particolare mi raccontò di un episodio che tesitimoniava il suo forte legame con l’Afghanistan. Mi parlò di un giorno a Kabul durante l’invasione sovietica – spiega Realacci -. Quel giorno, come ogni giorno, doveva fare il suo mestiere di chirurgo e operare un uomo”. Quel giorno, però, poco dopo aver iniziato l’operazione e avergli già aperto il petto, le bombe cominciarono a piovere su Kabul: “Lui, come da manuale, trovò riparo sotto il tavolo operatorio al centro della stanza – continua Realacci -, ma nonostante la sua vita fosse in pericolo, ebbe la lucidità, il coraggio e l’altruismo di alzare il braccio e di appoggiare la mano sul cuore del paziente, per controllare che battesse ancora”.

Quando il bombardamento cessò, Gino Strada riprese l’operazione da dove si era interrotta: “Viveva la vita intensamente, con un coraggio da leone”, chiosa Realacci. E forse non c’è episodio che definisce meglio Gino Strada, chirurgo e uomo di pace.

515 CONDIVISIONI
Immagine
Francesco Cancellato è direttore responsabile del giornale online Fanpage.it e membro del board of directors dell'European Journalism Centre. Dal dicembre 2014 al settembre 2019 è stato direttore del quotidiano online Linkiesta.it. È autore di “Fattore G. Perché i tedeschi hanno ragione” (UBE, 2016), “Né sfruttati né bamboccioni. Risolvere la questione generazionale per salvare l’Italia” (Egea, 2018) e “Il Muro.15 storie dalla fine della guerra fredda” (Egea, 2019). Il suo ultimo libro è "Nel continente nero, la destra alla conquista dell'Europa" (Rizzoli, 2024).
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views