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Quando finisce l’ondata di maltempo e torna il sole: le tendenze meteo di Paolo Sottocorona

Le piogge che stanno investendo l’Italia, con il picco di giovedì 3 ottobre, si attenueranno già oggi, restando circoscritte nel Nord Est e sul versante adriatico. Stabilità nella giornata di domenica, come spiega il meteorologo e divulgatore Paolo Sottocorona a Fanpage.it.
A cura di Giovanni Turi
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Da domenica tempo stabile e temporali alle spalle, come spiega il meteorologo e divulgatore Paolo Sottocorona
Da domenica tempo stabile e temporali alle spalle, come spiega il meteorologo e divulgatore Paolo Sottocorona

“La perturbazione di origine atlantica ieri era al suo picco, già da oggi inizia ad attenuarsi. E domenica il meteo sulla Penisola sarà stabile”. Dopo l’intenso maltempo, l’Italia può sorridere. Quantomeno a partire dalla fine del weekend. Da allora le previsioni mettono in stand-by i disagi legati alle piogge che hanno investito il territorio fino a ieri: dai 40 millimetri d’acqua caduti in appena un’ora a Milano alle chiusura delle scuole in molti comuni della costa toscana, così come ad Ancona e Terni.

Per non parlare dei rischi idrogeologici nelle regioni più fragili che avevano attivato l’allerta. Come ha spiegato il centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri, “in Italia più di 9 milioni di persone e due milioni di edifici sono esposti ad alto rischio alluvione”. Per questo l’indebolimento delle precipitazioni sembra quasi lo scrollamento di un peso di dosso, anche se “bisogna restare vigili vista l'estensione della perturbazione”, dice il meteorologo e divulgatore Paolo Sottocorona, intervistato da Fanpage.it.

Quando finisce il maltempo sull’Italia

“Ieri la perturbazione è stata molto intensa nel Nord e nel Centro Italia, meno al Sud. Oggi comincerà ad attenuarsi, soprattutto nel Nord Ovest, si restringe al Nord Est e al versante adriatico, mentre il Sud non sarà interessato”, spiega Sottocorona. E nei prossimi giorni? “Ci sarà un’ulteriore attenuazione generale nella giornata di sabato – prosegue -, segnata ancora da qualche strascico. I fenomeni, comunque, saranno meno intensi, estesi e frequenti. Arriveremo a una domenica in cui il maltempo sarà esaurito con una giornata piuttosto stabile”.

La perturbazione, comunque, si è spinta da Spagna e Francia. La sua intensità si è rafforzata una volta che ha attraversato il Mediterraneo Occidentale. E ha avuto una spinta dal passaggio in mare, “le cui temperature sono ancora elevate”, evidenzia il meteorologo, secondo cui "non c’è nulla di strano: siamo in stagione autunnale": "le perturbazioni atlantiche tendono a interessare le latitudini più basse in Europa. I fenomeni talvolta sono isolati. In questo caso, però, hanno un’estensione di rilievo dato che intere regioni sono interessate da precipitazioni abbondanti".

Calo termico in arrivo, temperature minime sui 15 gradi

Dopo una risalita nei giorni scorsi, le temperature scenderanno di nuovo. Il motivo è da rintracciare nei venti meridionali e il brusco cambio di aria che ha investito il Paese. “Questo, però, non significa che arriva il freddo – puntualizza Sottocorona -. Ci saranno temperature normali per il periodo di inizio ottobre, ovvero minime sui 15-16 gradi e massime sui 20-22, con le varie distinzioni da città a città, da Nord a Sud”.

Tra gli effetti della perturbazione, inoltre, ci sarà anche la neve ad alta quota. Portando così a un rimpinguamento dei torrenti e dei fiumi dalle portate più consistenti. “Il che è un bene nel corso dell’ottobrata – commenta il meteorologo -. Lo scioglimento della neve sarà un po’ più lento, ma resta il fatto che il manto nevoso durerà poco”.

Oltre alle previsioni del tempo, ci sono quelle del clima. Sono già partite quelle su el Niño e la Niña, ossia rispettivamente il fenomeno naturale che contribuisce a caldi anomali e rischi di eventi meteo estremi e la fase opposta. “Gli effetti del Niño si potranno osservare a tre o quattro mesi dal suo sviluppo. L’eventualità che influenzi l’inverno dell’Europa non esiste”, dice il meteorologo.

E poi aggiunge: “El Niño porterà eventualmente più piogge. Invece a marzo sarà più chiaro quel che sarà attribuibile alla Niña”. Restando sull’altra sponda dell’Atlantico, in alcune zone degli Stati Uniti, soprattutto California, Nevada e Arizona, si sta registrando l’ottobre più caldo della storia con picchi fino a 45 gradi. “Certe anomalie sono sempre più frequenti – riporta Sottocorona – in ragione del riscaldamento globale. La speranza è che non diventino la normalità”.

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