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Quando finisce l’ondata di caldo africano, le previsioni meteo dell’esperta: “Italia divisa a metà”

L’intervista di Fanpage.it a Silvana Di Sabatino dell’Università di Bologna sulle previsioni per il caldo dei prossimi giorni: “L”Italia sarà divisa a metà, con il Nord alle prese con una perturbazione che porterà temporali e il Sud che dovrà soffrire ancora per più di una settimana le alte temperature”.
Intervista a Silvana Di Sabatino
docente del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" dell'Università di Bologna.
A cura di Ida Artiaco
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"L'ondata di caldo record prosegue. Nei prossimi giorni, tuttavia, l'Italia sarà divisa a metà, con il Nord alle prese con una perturbazione che porterà temporali e il Sud che dovrà soffrire ancora per più di una settimana le alte temperature".

È quanto ha spiegato a Fanpage.it, Silvana Di Sabatino, professoressa ordinaria del Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" e coordinatrice del Corso di Dottorato in Il futuro della terra, cambiamenti climatici e sfide sociali dell'Università di Bologna.

La quale non solo ha fatto il punto delle previsioni dei prossimi giorni ma anche precisato perché in alcune aree del nostro Paese nelle scorse ore si siano registrate violente grandinate.

Professoressa Di Sabatino, si può parlare davvero di ondata di calore storica?

"Sì. Le ondate di calore hanno una definizione scientificamente puntuale: bisogna guardare a dati su 30 anni e alla distribuzione delle probabilità. È associata in genere a valori oltre il 95 percentile. Quindi, se prendiamo in considerazione tutti i dati, in ordine dal più grande al più piccolo, possiamo dare una risposta affermativa alla domanda.

Secondo queste definizioni, abbiamo avuto diverse ondate di calore, anche nel 2017 per esempio, e quella in corso è confrontabile con quelle del passato.

Quello che però è importante sottolineare è la frequenza: mentre in passato erano meno frequenti, su 10 anni, ora è sicuramente maggiore e quindi le vedremo ogni due o tre anni. Un altro dato interessante è che il posizionamento dell'ondata di calore si sposta una volta in Europa occidentale e la volta successiva sulla Russia. È come se ci fosse un'onda che talvolta si posizione sulla parte Ovest del Vecchio Continente e a volte sulla parte Est. I nostri dati misurati ci dicono che questo fenomeno è in aumento".

Fino a quando durerà questa ondata di calore?

"Chiariamo che per definirsi ondata di calore c'è bisogno che ci sia una persistenza su tre/quattro giorni, dovuta all'azione dell'anticiclone africano che nel mese di giugno non era riuscito a penetrare sul nostro Paese. Attualmente ci sono fronti da Nord che porteranno instabilità: sulle Alpi, ma anche in Emilia Romagna e Toscana, cominciano ad esserci delle instabilità che si vedono attraverso le nubi.

Questo rallenta la potenza dell'anticiclone africano, che però al Sud continua ad operare indisturbato. Nei prossimi giorni l'Italia sarà letteralmente divisa a metà, col Meridione che soffrirà ancora per giorni per il caldo, e il Nord che vedrà un indebolimento con innesco di temporali, che comunque non riusciranno ad abbassare sensibilmente la temperatura perché siamo comunque nella stagione estiva dove l'irraggiamento è al massimo.

Quindi la durata è molto maggiore rispetto ai mesi invernali. Altra cosa importante è che la percezione dell'ondata di calore è peggiore perché abbiamo umidità. Un altro problema è che le nostre città non sono pronte per adattarsi a questi cambiamenti climatici. Non abbiamo abbastanza verde e soluzioni blu come laghetti e fiumi. Dovrebbero essere cambiate per mitigare un problema che diventerà sempre più la norma piuttosto che l'eccezione".

Dunque al Sud ci vorrà ancora qualche giorno per vedere un miglioramento della situazione. Può darci qualche indicazione più precisa?

"La previsione a breve termine si fa con i modelli meteorologici, che hanno affidabilità a una settimana. Fare previsioni oltre è azzardato. Quello che sembra è che questa ondata di caldo durerà ben oltre i prossimi sette giorni perché il segnale è molto stabile. Immaginate una grossa massa d'aria, che ai bordi viene sfilacciata dalle perturbazioni che si sono incuneate verso nord, ma il core dell'anticiclone è difficile che venga destabilizzato. L'alta pressione schiaccia l'atmosfera e la riscalda ancora di più, è un fenomeno che si auto autoalimenta".

In questi giorni abbiamo assistito anche a fenomeni violenti, come le grandinate in Veneto. Come spiegare queste altalene del clima così veloci?

Immagine da Facebook.
Immagine da Facebook.

"Caldo torrido e temporale violento sono come le due facce della stessa medaglia. Non sono separate: se è intensa l'ondata di calore, saranno intensi i temporali che seguiranno perché l'energia in gioco, associata ad una atmosfera così calda che significa evaporazione anche più intensa, porta poi all'innescarsi di celle temporalesche molto profonde che portano grandine.

Sono le stesso meccanismo; quando ci sono le possibilità che si crei una perturbazione quest'ultima può appoggiarsi sull'energia che è in atmosfera. Ricordiamo che il clima è legato alla statistica su più anni, l'ondata di calore e il temporale sono eventi meteorologici comunque associati al cambiamento climatico".

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