Quando cambia l’ora solare nel 2022 e quando torna l’ora legale
Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre 2022 tornerà l'ora solare: le lancette andranno spostate un'ora indietro, dalle 3.00 alle 2.00; si dormirà dunque un'ora in più. Va però detto che, mai come nell'ultimo periodo, il tema relativo a questo cambio è stato tanto dibattuto.
Il sistema che alterna 5 mesi di ora solare a 7 mesi di ora legale è quello che dagli anni Sessanta ha sempre scandito le nostre giornate. Un'alternanza che ha un impatto sui consumi elettrici e di gas. Ma in un momento storico in cui i rincari delle bollette ci stanno costringendo a trovare tutte le alternative per consumare meno energia, si parla appunto dell'ipotesi di cambiare il sistema dell'alternanza per tenere sempre, tutto l'anno, l'ora legale.
Non a caso su Change.org è stata lanciata una petizione che chiede l'abolizione dell'ora solare, ed è arrivata (nel momento in cui scriviamo) già a oltre 240mila firme. Al momento, tuttavia, nessuna decisione ufficiale è stata presa in merito. E quindi l'appuntamento per il nuovo cambio dell'ora – dalla solare alla legale – per la notte tra sabato 25 e domenica 26 marzo 2023.
L'ora solare scatta domenica 30 ottobre, lancette indietro di un'ora
Manca dunque una settimana e al nuovo cambio per l'arrivo dell'ora solare 2022. Nella notte fra sabato 29 e domenica 30 ottobre 2022 ci ritroveremo a portare le lancette di sveglie e orologi un'ora indietro passando così dalle 3.00 alle 2.00.
Quando torna l'ora legale nel 2023
Per circa cinque mesi dovremmo dunque convivere con l'ora solare. Il nuovo cambio dell'ora, dalla solare alla legale, scatterà nell'ultimo week-end del marzo 2023, fra sabato 25 e domenica 26 marzo dell'anno prossimo. In quell'occasione naturalmente sposteremo le lancette avanti di un'ora, dalle 2.00 alle 3.00.
Perché non è ancora stato abolito il cambio ora?
Da anni si discute, a livello nazionale e internazionale, di mantenere per tutto l'anno l'ora legale e abolire l'ora solare. Un recente studio compiuto da Conflavoro PMI sostiene che permetterebbe di risparmiare 2,7 miliari di euro l'anno. C'è dire che già nel 2018 il Parlamento europeo aveva votato a grande maggioranza, con l'84% dei Sì, per l'abolizione. La decisione finale è stata però demandata ai singoli Stati dell'UE.
Il risultato è che al momento nessuno ha preso il toro per le corna. La Francia è sembrato essere il Paese più vicino a una scelta, quando la popolazione, in seguito a una consultazione promossa dall'Assemblea nazionale, aveva espresso il suo consenso a mantenere per tutto l'anno l'ora legale. Decisamente contrarie, invece, sono le Nazioni del Nord Europa, a partire da Svezia e Finlandia, dato che in questi Paesi vicini al Circolo polare artico le giornate estive sono già molto lunghe. I vantaggi, quindi, sarebbero ridotti. E la decisione, così, ancora non arriva.