Fanpage.it riceve quotidianamente lettere legate al mondo del lavoro scritte da nostri lettori che vivono in ogni zona d’Italia. Oggi pubblichiamo la testimonianza di una signora di San Benedetto del Tronto che racconta di quando, appena diplomata, ha iniziato a lavorare. Esperienza che sicuramente non ricorda con piacere, tra contratti non regolari e ore di lavoro in più: “Ora lavoro in una azienda regolarmente pagata da oltre 25 anni, ma non è oro tutto quello che brilla. Fanno bene i giovani di oggi a non farsi sfruttare”.
Ho 51 anni e ho iniziato a lavorare a 20 anni con un diploma da perito elettronico e telecomunicazione. Lavoravo in uno studio tecnico di termoidraulica e mi occupavo di un po' di tutto (progettazione, disegno a cad, fatture ecc…).
I primi nove mesi non sono stata assunta né pagata, poi per altri 21 mesi ricevevo un assegno di £300000 senza assunzione (8 ore). Dopo 30 mesi, finalmente vengo assunta part-time con contratto di formazione, ma lavoravo comunque 8 ore!
I soldi in busta venivano regolarmente pagati, il pagamento delle ore in più avveniva sempre con ritardo di 2, 3 mesi. Alla scadenza del contratto (2 anni) sono stata mandata via perché il titolare non ha voluto rinnovare il contratto e pretendeva che aprissi la partita IVA per poi pagarmi a progetto nei modi e nei tempi decisi da lui.
Mi fu consigliato di non denunciare la situazione se volevo continuare a lavorare.
Ora lavoro in una azienda regolarmente pagata da oltre 25 anni, ma non è oro tutto quello che brilla. Fanno bene i giovani di oggi a non farsi sfruttare, chi lavora deve essere sempre pagato il giusto per le ore lavorate che non devono superare 8hh e l'ambiente di lavoro deve essere adeguato.