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Qualità della vita: Bolzano è dove si vive meglio, Reggio Calabria ultima

L’indagine del Sole 24 ore mette ogni anno a confronto la vivibilità nelle province italiane attraverso dati statistici. La sorpresa di quest’anno è il secondo posto di una grande provincia, Milano.
A cura di Susanna Picone
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Per la quinta volta è Bolzano la città italiana che offre la migliore qualità della vita. Dopo troviamo, un po’ a sorpresa, Milano e al terzo posto c’è Trento. È quanto emerge dalla tradizionale indagine sulla qualità della vita del Sole 24 ore, giunta alla 26esima edizione, e che ogni anno mette a confronto la vivibilità nelle province italiane attraverso dati statistici. La ricerca del Sole 24 ore valuta tenore di vita, lavoro, servizi, popolazione, ordine pubblico e tempo libero. Tra le novità metodologiche di quest’anno il fatto che le province considerate siano diventate 110 (dal 107) vista la disponibilità di dati statistici anche per Bat (Barletta-Andria-Trani), Fermo e Monza Brianza. A chiudere questa classifica troviamo Reggio Calabria sull’ultimo gradino, preceduta da Vibo Valentia e da Caserta. Milano ottiene a sorpresa il secondo posto in classifica soprattutto grazie agli indicatori del benessere (pensioni, Pil), dei servizi e delle opportunità di svago, mentre va un po’ peggio sul fronte della sicurezza. Roma quest'anno scende al 16° posto, arretrando di quattro posizioni rispetto al 12° posto del 2014.

La fotografia di una Italia tagliata in due – La ricerca del Sole 24 ore attribuisce un primato anche per ciascuno dei sei capitoli dell'indagine: alla voce “Tenore di vita” troviamo Milano come capolista, in “Affari e lavoro” prima è Prato, per “Servizi Ambiente e Salute” la più efficiente risulta Monza e Brianza, nel capitolo demografico svetta Olbia Tempio, in “Ordine pubblico” troviamo Nuoro e nel “Tempo Libero” c’è Rimini. Tra le regioni più rappresentate tra i primi posti troviamo la Lombardia e anche la Toscana, con Siena stabile (nona come nel 2014) e con Firenze che mette a segno un notevole miglioramento, salendo al quarto posto dal 16° del 2014. Nella parte bassa della classifica si concentrano invece le province del Mezzogiorno: l’Italia, ancora una volta, appare dunque divisa in due.

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