Quali sono le regioni italiane più colpite dal vaiolo delle scimmie
I casi di vaiolo delle scimmie in Italia aumentano ma con una tendenza alla stabilizzazione dopo aver superato il numero di 400. A fare il punto della situazione dei casi confermati di Monkeypox nel nostro Paese è il Ministero della Salute che monitora costantemente la situatone da quando l’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato il vaiolo delle scimmie una emergenza sanitaria a livello internazionale e l’ECDC ha innalzato il livello di attivazione della sorveglianza.
Il sistema di sorveglianza e monitoraggio costante dell’infezione sul territorio, avviato da Ministero con Regioni e Province autonome, indica che al 26 luglio i casi confermati di vaiolo delle scimmie in Italia sono 426. Rispetto al bollettino precedente del 21 luglio si registra un incremento di 19 casi accertati.
Numeri che secondo il direttore generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute non devono destare particolari allarmismi. Non vi è stata infatti nessuna esplosione dei contagi dopo il primo caso di vaiolo delle scimmie confermato il 20 maggio scorso.
La regione con più casi di Monkeypox, sia in termini assoluti che di incrementi, continua ad essere la Lombardia dove si registrano 197 contagi accertati, sei in più rispetto ai quattro giorni precedenti. Segue il Lazio con 90 casi, l’Emilia Romagna con 49 casi e il Veneto con 31 casi. In doppia cifra la Toscana con 12 casi e il Piemonte con dieci casi. Seguono poi Friuli – Venezia Giulia con 9 casi, la Liguria e la Puglia, entrambe con 8 casi, la Campania con 4 casi, la provincia di Trento con 3 casi, Marche e Sicilia con due casi e la Provincia di Bolzano con un caso.
Per quanto riguarda le persone colpite dal virus, 129 sono collegate direttamente a viaggi all'estero. In netta maggioranza sono uomini, si registrano solo due casi di donne. L’età mediana dei compiti è di 37 anni con un range che va da 20 a 71 anni.
Lo stesso Ministero della Salute ha spiegato a Fanpage.it che, stando a questi numeri, per il momento non è prevista nessuna campagna di vaccinazione, anche se il nostro Paese ha acquistato un numero limitato di dosi insieme a Bruxelles.