Quali sono le regioni in cui le terapie intensive si stanno svuotando più rapidamente
La diffusione del Covid-19 in Italia è in netta diminuzione e con il calo dei contagi anche i reparti di terapia intensiva, per mesi sotto forte stress durante la seconda e poi la terza ondata, si stanno pian piano svuotando. Rispetto a quanto emerso nell'ultimo monitoraggio dell'Istituto Superiore della Sanità – relativo alla settimana dal 3 al 9 maggio – i dati sono in miglioramento e la pressione sui servizi ospedalieri è ulteriormente scesa. A livello nazionale, infatti, alla data del 16 maggio i posti letto occupati nei reparti di rianimazione erano 1.179 su un totale di 9.013 disponibili, pari a un tasso del 19,7%. La fatidica soglia del 30%, dunque, si sta allontanando giorno dopo giorno: merito non solo della campagna vaccinale, ma anche delle misure di contenimento dei contagi adottate negli ultimi mesi che hanno ridotto la circolazione del coronavirus. Ma quali sono le regioni e province autonome che, sul fronte dell'occupazione delle terapie intensive, stanno facendo registrare i numeri migliori?
Terapie intensive: bene Bolzano, Friuli e Veneto
In cima alla classifica c'è la Provincia Autonoma di Bolzano con il 6% di occupazione delle terapie intensive. Segue il Friuli Venezia Giulia con 16 posti letto occupati su 175 disponibili, pari al 9,1%. Bene anche il Veneto con 95 ricoverati su mille letti (9,5%). Seguono due regioni del Sud Italia, Basilicata e Molise, con rispettivamente 9 e 4 pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva per un tasso di occupazione del 10%. Sotto la soglia del 20% anche Abruzzo (11,9%), Val D'Aosta (13,3%, ma arancione per un'altra settimana), Calabria (13,5%), Umbria (13,8%), Sicilia (14%), Campania (16%), Sardegna (18%) e Provincia Autonoma di Trento (19%).
Le regioni con le terapie intensive più piene
Se è vero che il dato generale sull'occupazione dei reparti di terapia intensiva è in miglioramento è altrettanto vero che ci sono comunque regioni in cui il calo è più lento: in Toscana, ad esempio, i posti letto occupati sono 175 su 585 disponibili, appena sotto la soglia del 30% (29,9%, per la precisione). In Lombardia rianimazioni piene al 27% mentre nel Lazio al 25%.