Quali sono le province italiane con il maggior incremento di casi di Coronavirus
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Pescara, Bolzano e Chieti: sono queste le tre province italiane che hanno fatto registrare nell'ultima settimana una sensibile impennata dei nuovi casi di Coronavirus. È quanto è emerso dall'ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe. Ma il trend è in crescita in totale in 17 province, dove l'incremento dei nuovi casi supera il 5%. Per questo, si legge nel report, "serve un cambio di passo nel controllo della pandemia perché, complici le varianti, è impossibile piegare la curva dei contagi con le attuali misure di mitigazione, confidando solo nel potenziamento della campagna vaccinale".
La situazione nelle province più colpita dalla pandemia
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Al primo posto della "classifica" Gimbe c'è la provincia di Pescara, dove nell'ultima settimana è stato registrato un incremento del 13,2% dei nuovi casi di Coronavirus. Qui la variante inglese è ormai il ceppo dominante, con oltre il 65% dei contagi collegati a questa mutazione del virus, che, a causa della sua maggiore trasmissibilità sta avendo come conseguenza una maggiore pressione sul sistema ospedaliero, con pazienti di 30 o 40 anni ricoverati con sintomi importanti. Sul podio c'è anche un'altra provincia abruzzese, quella di Chieti, dove l'aumento dei nuovi casi è stato pari all'8,4%. Entrambe sono in zona rossa da lunedì scorso. In lockdown fino al 28 febbraio anche la provincia di Bolzano, dove è stato segnato un +8,6% del numero di nuove infezioni, per alcuni comuni sono state prese misure ancora più restrittive per arrestare la circolazione della variante sudafricana. Al quarto posto c'è la provincia di Campobasso (+8,0%), dove pure c'è pressione sugli ospedali a causa delle circolazione della variante inglese, seguita da quella di Taranto (+7,6%). Seguono ancora la provincia di Ancona (+7,2%), dove non è stata dichiarata una vera e propria zona rossa, visto che l’ordinanza firmata dal governatore Francesco Acquaroli non chiude bar, ristoranti e locali pubblici in genere, ma prevede una limitazione decisa agli spostamenti per contenere la diffusione del ceppo britannico di Sars-Cov-, e quella di Perugia, già zona rossa da più di una settimana.
Come va l'epidemia Covid in Italia
Secondo l'ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe, relativo alla settimana 10-16 febbraio, il numero dei nuovi casi di Coronavirus rimane stabile rispetto alla settimana precedente (84.272 vs 84.711): cala il numero dei casi attualmente positivi (393.686 vs 413.967), quello delle persone in isolamento domiciliare (373.149 vs 392.312), ma sono in diminuzione anche i ricoveri con sintomi (18.463 vs 19.512), le terapie intensive (2.074 vs 2.143) e i decessi (2.169 vs 2.658). Per il presidente Nino Cartabellotta, "nonostante gli effetti del sistema delle Regioni "a colori", introdotto più di 3 mesi fa, "tutte le curve si trovano in un plateau d'alta quota: quasi 390 mila positivi, oltre 18.200 persone in ospedale e più di 2.000 in terapia intensiva", per cui sarebbe opportuno introdurre un lockdown di almeno tre settimane per abbattere la curva dei contagi".