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Quali sono le città italiane dove è più facile trovare lavoro e fare carriera: la classifica

È stata diffusa la classifica delle migliori ‘Città del lavoro’, stilata sulla base di uno studio della Fondazione Aidp – Lavoro e Sostenibilità, in collaborazione con Isfort. Milano è in testa, mentre Roma non è riuscita a salire sul podio. Presi in considerazione fattori come retribuzioni e ambiente di lavoro, ma anche trasporti e servizi per il tempo libero.
A cura di Eleonora Panseri
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La classifica delle 40 migliori ‘Città del lavoro', stilata sulla base di uno studio curato per il secondo anno dalla Fondazione Aidp – Lavoro e Sostenibilità, in collaborazione con Isfort, è stata presentata al Comune di Napoli nella giornata di ieri, martedì 2 luglio.

La città partenopea non compare nella lista, Lecce è l'unica del Sud a essere in classifica, al 31mo posto. Milano è in testa, mentre Roma non è riuscita a salire sul podio.

Quali sono i criteri presi in considerazione per stilare la classifica

Nello studio sono stati presi in considerazione i fattori interni alla condizione lavorativa come retribuzioni, ambiente di lavoro, opportunità di percorsi professionali e carriera, reputazione aziendale, opportunità di smart working e anche i fattori esterni di contesto ambientale, dai trasporti alla vivibilità ambientale, dai servizi per il tempo libero alla sicurezza e ai servizi digitali, confermando che ci sono velocità molto diverse del contesto per i lavoratori e di Città vivibile.

La classifica delle migliori ‘Città del Lavoro' in Italia, Milano in testa

In testa troviamo Milano, davanti a Bergamo, Padova, Trieste e Trento nelle prime cinque posizioni. La classifica vede poi al sesto posto Cagliari, seguita da Udine, Monza, Sondrio e Modena.

La distribuzione territoriale è netta con le prime 40 posizioni divise tra 17 Città del nord-est, 14 del nord-ovest, 6 del centro, tra cui Roma che è 25ma in forte miglioramento rispetto allo scorso anno. Solo tre sono le Città di Sud e Isole, tra cui Cagliari e Lecce.

Foto Isfort
Foto Isfort

La costruzione della classifica è stata fatta su diverse valutazioni, dai "fondamentali economici" come i redditi ai "servizi di cittadinanza" che comprendono sia la valutazione della sanità che dei trasporti e dell‘offerta formativa. Valgono molto anche la "vivibilità ambientale" e la "sicurezza della Città". Si tiene infine conto, in misura minore, di fattori come la cultura e il tempo libero o il campo "inclusione, diritti, pari opportunità".

"Questo rapporto fotografa il  divario del paese soprattutto dal punto di vista economico – ha dichiarato il sindaco Gaetano Manfredi – ma se guardiamo nel dettaglio i vari indicatori vediamo un Sud dinamico, che sta crescendo dal punto di vista infrastrutturale e di contributo alla crescita del paese che va attentamente considerato".

"Nell'ultimo anno Napoli ha registrato un miglioramento che riguarda le attività culturali, le attività scolastiche, i trasporti, ci sono segnali positivi sulla digitalizzazione, è un percorso lungo ma  l'importante è che il divario non cresca e tenda a diminuire.  Il Mezzogiorno – ha concluso il sindaco – è l'area con il maggior potenziale di crescita, c'è bisogno di un paese unito e che sfrutti bene le sue potenzialità per creare ricchezza e distribuirla in maniera opportuna".

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