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Guerra in Ucraina

Quali sono le accuse ai russi sulle violazioni di diritti umani e crimini di guerra

Tra i presunti crimini di guerra commessi dalle forze russe c’è l’utilizzo di bombe a grappolo su un asilo nido. Lo rende noto l’Ong Amnesty International.
A cura di Davide Falcioni
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A cinque giorni dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina sono già centinaia le vittime accertate e decine di migliaia le persone in fuga dalla guerra: mentre sono in corso i primi negoziati tra i due Paesi belligeranti, e determinanti in tal senso saranno le prossime 24 ore, il conflitto armato sta provocando ogni giorno violazioni dei diritti umani e a farne le spese – come sempre accade in questi casi – sono per lo più uomini, donne e bambini indifesi. Secondo Agnès Callamard, segretario generale di Amnesty International, "l'invasione russa dell'Ucraina è stata caratterizzata da attacchi indiscriminati alle aree civili e bombardamenti a siti protetti come ospedali. Gli attacchi indiscriminati violano il diritto internazionale umanitario (le leggi di guerra) e possono costituire crimini di guerra. L'esercito russo ha mostrato un palese disprezzo per la vita dei civili usando missili balistici e altre armi esplosive con effetti ad ampia area in aree densamente popolate. Alcuni di questi attacchi possono rappresentare crimini di guerra. Il governo russo, che afferma falsamente di utilizzare solo armi a guida di precisione, dovrebbe assumersi la responsabilità di questi atti”, ha affermato il numero uno di Amnesty.

Nel suo ultimo aggiornamento della situazione, Amnesty International riferisce che "una scuola materna nel nord-est dell'Ucraina è stata colpita la mattina del 25 febbraio con bombe a grappolo ampiamente vietate mentre i civili si sono rifugiati all'interno, uccidendo tre di loro, incluso un bambino, e ferendone un altro. L'attacco sembra essere stato eseguito dalle forze russe, che stavano operando nelle vicinanze, e che hanno una vergognosa storia di utilizzo di munizioni a grappolo nelle aree popolate". L'Ong riferisce anche del lancio di bombe a grappolo su un asilo nido a Okhtyrka, nell'oblast di Sumy, dove la popolazione locale cercava riparo dai combattimenti. Un video girato da un drone – che pubblichiamo sotto – mostra che le munizioni a grappolo hanno colpito almeno sette punti sopra e nei pressi dell'edificio. Nel filmato si possono vedere anche due civili feriti o morti, così come pozze di sangue. "Altre 65 foto e video che Amnesty International ha acquisito da una fonte locale  – spiega l'ONG -mostrano maggiori dettagli della scena, delle vittime e dei loro familiari e dei danni alla scuola". Stando a quanto accertato nell'attacco all'asilo sono state utilizzate bombe a grappolo del tipo 9N210/9N235, ciascuna in grado di disseminare 30 munizioni.

Cosa dice la convenzione sulle cluster munitions (che Russia e Ucraina non hanno firmato) – In base alla Convenzione ONU del 2008 sulle "cluster munitions" – firmata da oltre 100 stati ma non da Ucraina e Russia – l'utilizzo, lo sviluppo, la produzione, l'acquisizione, lo stoccaggio e il trasferimento di munizioni a grappolo sono vietati in ogni circostanza. Il diritto internazionale umanitario consuetudinario proibisce l'uso di tali armi, che feriscono e uccidono civili in modo indiscriminato e quindi costituiscono un crimine di guerra.

Dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina sono stati condotti quattro attacchi a edifici scolastici: "Il 17 febbraio le forze sostenute dalla Russia hanno colpito un asilo nella città di Stanytsia Luhanska, ferendo tre civili. La sera del 25 febbraio, un missile ha danneggiato la scuola n. 48 di Mariupol, facendo saltare in aria le finestre e danneggiando le pareti con frammenti di metallo. Il 26 febbraio un esplosivo, molto probabilmente un proiettile di artiglieria, ha colpito il secondo piano di un asilo nido a Chernihiv, provocando un incendio che è stato probabilmente rilevato dai sensori satellitari ambientali del VIIRS. Per finire è stato colpito con bombe a grappolo un asilo nido a Okhtyrka, nell'oblast di Sumy".

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