Quali sono i migliori sacchetti per l’umido in base a resistenza e capienza, la classifica di Altroconsumo
Sacchetti per l’umido alla prova di resistenza e capienza. Spesso si sfaldano in mano, sono troppo piccoli oppure non trattengono i liquidi, provocando perdite nei bidoncini. E a ciò si aggiungono errori svolti durante la raccolta differenziata, quando vengono gettati nelle buste compostabili anche materiali che non dovrebbero esserci e che rischiano di provocare danni e buchi.
A questo proposito, l’associazione indipendente dei consumatori Altroconsumo ha effettuato test comparativi in laboratorio su 15 sacchetti per l’umido, sottoposti a prove di resistenza alla perforazione e alla tenuta dei liquidi tra giugno e settembre del 2024. Ma anche a tentativi pratici dentro le mura domestiche.
Sulla valutazione, inoltre, hanno pesato anche i dati presentati sulle etichette: numero di sacchi, dimensioni, destinazione d’uso, dichiarazione di compostabilità e volume in litri. Da queste considerazioni ne è venuta fuori una classifica che mette in mostra performance differenti.
Migliori sacchetti per l'umido, la classifica di Altroconsumo
La prova della tenuta dei liquidi ha previsto il riempimento del sacco con segatura bagnata, “molto simile come consistenza ai rifiuti domestici”, spiega Altroconsumo. La maggioranza dei sacchetti, comunque, supera il test, partendo da un giudizio di qualità “ottima” fino a “media”, passando da “buona”.
Il primo della classe è il sacco di Esselunga con una qualità globale di 84 punti su 100. Alle spalle, sugli altri due gradini del podio, si posizionano i sacchetti Conad verso Natura (82) e Virosac (81). Sotto quota 80, ma comunque dalle ottime prestazioni nella tenuta dei liquidi, ci sono Tandil Eco di Aldi (apprezzata la facilità di prelievo del sacco dal rotolo), Bennet, Home Circus di Tigotà, Sistema Casa di Eurospin, Coop Vivi Verde e Flou di MD. Quest’ultimo, per quanto poco capiente, riscuote un buon posizionamento perché ha un “formato conveniente”.
Si accaparrano il voto “buono” poi Selex Natura Chiama e i sacchetti a marchio Carrefour, che scontano una bassa valutazione dell’etichetta. Su quest’ultima proprio non si legge la voce “volume in litri”, ossia la capienza, in MySac. Le ultime tre della lista sono, infine, Pam&Panorama Eco, Crai e Purio della Lidl. Sul capitolo capienza, i sacchi più piccoli rispetto a quella dichiarata sono Carrefour e Selex Natura Chiama, i quali hanno un volume di oltre 3 litri inferiore.
Costi dei sacchetti e i consigli di Altroconsumo all’acquisto
Del prodotto che costa in media tra i 14 e 49 euro all’anno – con differenze dei prezzi a singolo sacchetto che vanno da 0,07 a 0,27 euro -, i consumatori apprezzano la presenza dei manici e l’adattamento alle dimensioni del proprio bidone domestico. La busta Esselunga, sebbene sia valutata come la migliore, ha un “costo elevato e la confezione contiene solo 10 sacchi”.
L’associazione, infine, dà alcuni consigli per risparmiare e acquistare il prodotto con parsimonia. Come acquistare le “confezioni con un maggior numero di sacchetti compostabili: meglio rotoli da 15-20 sacchi rispetto a quelli che ne hanno solo 10, perché questi ultimi sono generalmente più costosi”.
Infine, altri tre appelli di Altroconsumo:
- Non fare scorte di sacchi compostabili: a sei mesi dalla produzione cominciano a diventare più fragili, fino a rompersi molto facilmente e a richiedere un sacco di rinforzo a ogni utilizzo;
- Riciclare i sacchetti compostabili dei supermercati è ottimale per risparmiare;
- Se dev’essere gettato via un sacchetto compostabile, mai metterlo tra i rifiuti di plastica (poiché potrebbe scaturire una contaminazione nella filiera del riciclo della plastica), ma nell’umido o nell’indifferenziata.