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Quali sono i farmaci contro il raffreddore con pseudoefedrina finiti sotto osservazione dell’Ema

Alcuni farmaci usati per trattare i sintomi del raffreddore e dell’influenza sono finiti sotto osservazione dell’Ema dopo la segnalazione di alcuni eventi avversi. Aifa intanto rassicura: “Il rapporto rischio/beneficio di questi farmaci resta positivo”.
A cura di Susanna Picone
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L'Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha aperto un'indagine che riguarda alcuni farmaci contenenti pseudoefedrina che normalmente vengono utilizzati per curare i sintomi del raffreddore e influenza.

Il sospetto è che al loro uso sia legato un aumento del rischio di sviluppare due patologie dei vasi sanguigni del cervello, ovvero la sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES) e la sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile (RCVS).

Ma quali sono i farmaci contenenti pseudoefedrina? Si tratta, come fa sapere l'Ema, di medicinali presenti sul mercato europeo con vari nomi commerciali. Tra questi Actifed, Aerinaze, Aspirin Complex, Clarinase, Humex rhume e Nurofen Cold and Flu.

Si tratta di farmaci cha agiscono provocando il restringimento dei vasi sanguigni: ciò riduce la quantità di fluido rilasciato dai vasi, con conseguente minore gonfiore e minore produzione di muco. Vengono solitamente utilizzati nel trattamento dei sintomi del raffreddore e dell'influenza, come mal di testa, febbre e dolore o rinite allergica nelle persone con congestione nasale.

Al riguardo comunque l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha fatto sapere che non sussiste alcun problema urgente di sicurezza per questi medicinale e infatti non sono state disposte misure di sospensione o ritiro. L’Aifa ha anche precisato che attualmente il rapporto beneficio/rischio di tali medicinali resta positivo e non si ravvedono problematiche di sicurezza urgenti che appunto implichino azioni restrittive immediate.

La revisione dei medicinali con pseudoefedrina è stata avviata su richiesta dell'agenzia dei medicinali francese, che è stata allertata da un piccolo numero di casi di sindrome da encefalopatia posteriore reversibile e di sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile in persone che avevano utilizzato dei farmaci contenenti questa sostanza.

Al termine della valutazione, Ema deciderà se l'autorizzazioni all'immissione in commercio per questi prodotti debba essere mantenuta, modificata, sospesa o ritirata.

"Cerchiamo di non allarmare. Si tratta di pochi casi e il fatto di avviare una procedura di revisione non vuol dire che chi ha preso" questi farmaci "deve essere preoccupato", ha intanto rassicurato, parlando con Adnkronos Salute, Matteo Bassetti, primario Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova.

Quello che ha fatto l'Agenzia europea del farmaco "è una cautela per i cittadini europei a dimostrazione che gli enti regolatori sono sempre dalla parte del cittadino sia quando approvano un vaccino o un farmaco sia quando ne revisionano il suo utilizzo. Dopodiché – ha spiegato quindi Bassetti – i farmaci hanno tutti effetti collaterali più o meno importanti e vanno presi solo quando servono".

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