video suggerito
video suggerito

Quali sono i divieti più diffusi a scuola: dal telefono a lezione alle unghie finte, tutte le restrizioni

Secondo l’analisi di Skuola.net, al rientro dalle vacanze il 40% degli alunni ha regole più ferree su disciplina e decoro, con classi medie e ragazze nel mirino.
A cura di Giovanni Turi
0 CONDIVISIONI
Immagine

Oltre alla stretta allo smartphone in classe, centinaia di studenti italiani devono fare i conti con il no a abiti corti e unghie finte, scarpe aperte e troppi piercing. Il ritorno tra i banchi è stato uno stravolgimento per molti. Il 40% degli alunni si è trovato di fronte a regolamenti più restrittivi sulla disciplina e il decoro da seguire negli istituti. Soprattutto alle scuole medie. Al punto che solo uno su cinque ha carta bianca sul dress code in classe.

Lo segnala l'indagine svolta dal portale Skuola.net su un campione di 2.800 ragazze e ragazzi di medie e superiori. Il focus è sui vecchi e nuovi divieti alla popolazione studentesca al rientro dalle vacanze estive oltre allo stop ai cellulari in classe per scopi educativi e didattici, messo nero su bianco dal ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nella circolare dell'11 luglio. Ma c'è altrettanto riguardo sui codici estetici e le nuove norme sull'aggressione al personale scolastico o alle modifiche sul voto in condotta in arrivo.

Lo stop allo smartphone

Fino alla terza media, è previsto il divieto assoluto all'uso degli smartphone in classe. Sul come venga svolto, ogni scelta è in capo ai singoli istituti. Dal sondaggio in questione 9 studenti delle medie su 10 hanno trovato un regolamento scritto a proposito dell'utilizzo di dispositivi digitali personale con le sanzioni comprese. Ma solo per la metà di loro si tratta di una novità o un aggiornamento. Per la restante parte dei ragazzi e della ragazze è una conferma delle norme già in vigore dallo scorso anno scolastico.

Finora, comunque, il 62% degli alunni riporta che i presidi e gli insegnanti prendano perlopiù una strada precisa: puoi tenere il telefono, ma deve restare spento per l'intera giornata. Non mancano però istituti dal pugno di ferro che obbligano la consegna dei dispositivi all'ingresso fino all'uscita all'ora di pranzo: si tratta del 16% del totale. Tra le altre soluzioni adottate c'è anche la possibilità di consultare i dispositivi durante la ricreazione per uno studente su 10.

Invece alle superiori? Sebbene il documento ministeriale non li tocchi direttamente e le indicazioni dei docenti siano prettamente a voce, il 61% degli intervistati riferisce di avere a che fare con strette sull'uso dello smartphone. E circa uno su tre sostiene che siano arrivati consigli sul comportamento da adottare con il dispositivo. Una fetta di rilievo (44%) ha l'obbligo di tenere spento il telefono soltanto quando il docente è in aula e tiene lezione. Uno su cinque deve consegnarlo o lo può riaccendere solo all'uscita. C'è, tuttavia, un 33% a cui è permesso l'utilizzo per scopi esclusivamente didattici.

Ma la stretta voluta dal governo sta portando i suoi frutti? Ancora è presto per dirlo. I numeri, però, riflettono il fatto che finora la metà degli studenti delle medie e il 16% di quelli delle superiori dicono che nessuno tira fuori lo smartphone dalla tasca per scopi personali. Soltanto il 10% del campione, tra medie e superiori, fanno come vogliono e non seguono le regole a menadito.

Dress code "adeguati"

Fanno discutere anche le regole sull'abbigliamento. Tra quelle vecchie e nuove, 3 studenti su 10 devono prestare attenzione al dress code per evitare rimproveri o sanzioni. Mentre il 20% ha carta bianca su cosa indossare, oltre la metà è invitato a entrare in classe con un vestiario "adeguato" al contesto. A tal proposito, tra i divieti più frequenti rilevati, ci sono top e canottiere considerate "minimal", magliette che lasciano scoperte le spalle o la pancia, gonne o pantaloni troppo corti e jeans strappati. Senza poi dimenticare i classici cappelli o cappucci della felpa in testa durante le lezioni.

Stando al sondaggio di Skuola.net, c'è un 20% di scuole con indicazioni sul tema, anche se sono inserite in formule generiche da interpretare. Quest'ultime mettono i veti su outfit bollati come "sgarbati" o capaci di "distrarre" altri studenti. Facendo un distinguo a livello di genere, molti istituti vietano alle ragazze di avere le unghie finte – giustificando il niet in ragione della loro "pericolosità" -, trucchi appariscenti, accessori vistosi e numeri eccessivi di piercing. Invece, per i maschi nel mirino ci sono le barbe, che non devono essere lunghe, incolte o dai disegni strani.

Le prossime norme

Infine, tante scuole, sia media sia superiori, hanno deciso di mettere sull'attenti i propri alunni sulle novità normative in arrivo. Il 20% del campione ha già ricevuto una spiegazione, più o meno approfondita, sui contenuti della legge (già operativa) che mette in campo pene più severe per gli aggressori al personale scolastico. Il 26%, inoltre, è stato informato del disegno di legge che riforma la disciplina del voto di condotta e delle sospensioni. Il ddl è in iter di approvazione alla Camera.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views