Punto da una zecca infetta, Lionello muore dopo un anno e mezzo di calvario
“Un calvario che ha colpito tutta la comunità”, così il sindaco di San Vito di Cadore ha voluto descrivere la lunga sofferenza e il travaglio che ha dovuto patire Lionello Bellotti, professore ed ex assessore del paesino in provincia di Belluno, morto dopo un anno e mezzo di cure per una puntura di zecca. Un episodio all’apparenza banale ma che si è rivelato drammatico perché ha innescato nell’uomo una malattia da cui purtroppo non si è mai più ripreso. Bellotti, originario di Comacchio, si era trasferito in Veneto una quarantina di anni fa dove aveva intrapreso la carriera di insegnante di scuola superiore impegnandosi poi anche in politica, diventando dunque un volto noto de comunità locale di San Vito di Cadore.
In Veneto aveva insegnato al liceo scientifico di Cortina prima di essere trasferito al liceo classico a San vito insegnando matematica, fisica e informatica. Nella cittadina in provincia di Belluno era stato prima vicesindaco per cinque anni e poi consigliere comunale di opposizione. Una vita sociale attiva fino a quel tragico giorni di un anno e mezzo fa quando è stato punto da una zecca infetta che gli ha provocato problemi di salute gravi e mai risolti, nonostante le cure. Dopo un lunghissimo ricovero, i medici gli avevano permesso di tornare a casa per Natale in modo da fargli trascorre un periodo in famiglia per le festività natalizie prima del ritorno in corsia. Le sue condizioni di salute però sono rimaste complicate fino a un nuovo peggioramento nei giorni scorsi. La situazione è precipitata domenica quando il sessantunenne è deceduto all’ospedale di Belluno tra lo strazio di parenti e amici che fino all’ultimo hanno sperato potesse superare la malattia.