Puglia, paziente prende a calci il medico in reparto: “Basta, senza sanitari chiuderemo gli ospedali”
Ennesima aggressione ai sanitari in Puglia. Dopo i casi di Foggia, questa volta la vittima è un medico dell'ospedale Francesco Ferrari di Casarano, in provincia di Lecce. Il dottore è stato preso a calci da una paziente nella mattina di oggi, 10 settembre, in un ambulatorio del reparto di Urologia dove l’uomo doveva sottoporsi a un esame. Secondo la ricostruzione dell’ospedale, una volta sistemato sul lettino per un esame di cistoscopia, l’uomo ha cominciato ad andare in escandescenza arrivando infine a colpire il medico in servizio con un calcio al basso ventre.
Sul posto sono dovute intervenire le forze dell’ordine che hanno provveduto a identificare e denunciare l’uomo all’autorità giudiziaria. “Disapproviamo e condanniamo con fermezza queste reazioni violente che non giovano affatto, senza medici, infermieri e personale sanitario non si avrà più la possibilità di curarsi” avvertono i sindacati dei medici che hanno denunciato l’accaduto.
Lo stesso avvertimento è stato lanciato oggi anche dal direttore del Policlinico Riuniti di Foggia, Giuseppe Pasqualone, dopo i recenti e gravi casi avvenuti nell’ospedale foggiano. “Stop alle aggressioni o finiremo per chiudere il pronto soccorso perché continuando così resteremo senza medici e infermieri" ha avvertito il dirigente sanitario.
"Il mio appello è al rispetto del personale in servizio perché è bravo e lo dicono i dati a livello nazionale. Il policlinico di Foggia è posizionato tra i migliori in Italia. In pronto soccorso si lavora in condizioni difficili, abbiamo un organico dimezzato, non riusciamo a recuperare medici e i cittadini che arrivano in condizioni non gravi devono aspettare, devono avere pazienza" ha sottolineato Pasqualone.
"È necessario intervenire al più presto con misure e azioni decise per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro, tutelando il personale sanitario. Non possiamo più tollerare quanto sta accadendo. Il fenomeno sta assumendo proporzioni preoccupanti e riguarda l'intero Paese. La situazione rischia di sfuggire di mano" ha confermato anche il presidente di Enpapi, l'Ente nazionale di previdenza e assistenza della professione infermieristica, aggiungendo che è necessario "mettere in campo interventi concreti, creare nuovi posti di polizia nell'ambito degli ospedali e vicino ai pronto soccorso, rafforzare le misure di controllo del territorio".