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Provoca un incidente e non si ferma, assolta perché doveva andare in bagno

Una donna di Rovigo che ha ammesso di aver tamponato un’auto e che non si è fermata a prestare assistenza è stata assolta in appello perché soffre da anni di una forma molto seria di cistite da non sottovalutare.
A cura di S. P.
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In primo grado una signora di 54 anni di Rovigo era stata condannata a nove mesi, pena sospesa con la condizionale, con annessa sospensione della patente per un anno e sette mesi, perché aveva provocato un incidente stradale e non si era fermata. Era il 2 dicembre del 2009 quando l’imputata ha tamponato l’auto che la precedeva per poi scappare via senza prestare assistenza. La stessa imputata ha ammesso di aver provocato quell'incidente ma ha spiegato il motivo che l’ha spinta a non fermarsi. Motivazione che ha poi portato la corte d’appello a ribaltare la sentenza di primo grado. Della vicenda della 54enne rodigina ne scrive il quotidiano Il Gazzettino.

Perché la donna va assolta – La donna non può essere condannata perché, quando ha provocato l’incidente stradale, aveva fretta a causa di una esigenza fisiologica: doveva andare in bagno. L’imputata, documentazione alla mano, ha dimostrato infatti di soffrire da circa venti anni di una forma molto seria di cistite che le provoca frequenti perdite di sangue e che non va sottovalutata. Un problema che in appello le ha fatto ottenere l’assoluzione piena, richiesta anche dal sostituto procuratore generale.

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