Proteste contro l’ad Rai Sergio in tutta Italia: manganellate a Bologna, a Genova si canta Bella Ciao
Dopo la reazione violenta della polizia denunciata durante la manifestazione a Napoli, ci sono state manganellate di polizia e carabinieri e lancio di oggetti da parte dei manifestanti anche a Bologna, in via della Fiera, davanti alla sede Rai regionale, dove era stata organizzata una manifestazione dei Giovani palestinesi.
La prima fila del presidio si è avvicinata agli agenti schierati, sono partite manganellate e colpi di scudo, e lancio di oggetti e petardi dalle retrovie del gruppo di manifestanti. La situazione è precipitata dopo che i manifestanti hanno riferito che la Rai non aveva dato garanzia di leggere tutto il documento proposto nel corso del Tg per "smontare la propaganda pro Israele". Centinaia di manifestanti hanno bloccato la strada.
Manifestazioni anche in altre città d'Italia, dove le persone si sono radunate davanti alle sedi regionali della Rai in risposta alle polemiche scatenatesi dopo Sanremo, in particolare dopo la lettura di un comunicato da parte di Mara Venier a nome dell'azienda televisiva nazionale su Rai 1, scatenato da alcune affermazioni pro-Palestina del cantante Ghali e da un tweet dell'ambasciatore di Israele in Italia.
Presidio pro Palestina anche a Firenze
Più di 200 persone hanno invece partecipato al presidio di solidarietà con il popolo palestinese davanti alla sede Rai di Firenze. Qui i manifestanti, con bandiere palestinesi e dei movimenti della sinistra radicale, criticando la linea della Tv di Stato sull'azione di Israele nella striscia di Gaza, con cori come "Fuori Israele dalla Rai" e "Palestina libera".
Non sono stati registrati incidenti con le forze dell'ordine. "Vogliamo gridare forte a tutta la classe dirigente – ha affermato Mapi Fusi, di Potere al Popolo -, alla Rai, al governo e alle forze dell'ordine, che potete investire quanti soldi volete nella vostra propaganda da quattro soldi, potete continuare a propinarci i vostri servizi scadenti, ma non ci renderete servi, non ci tapperete la bocca, e soprattutto non ci fermerete".
A Genova 300 persone cantano ‘Bella Ciao' davanti alla sede Rai Liguria
Quasi 300 manifestanti in presidio invece davanti alla sede Rai Liguria, a Genova, hanno bloccato corso Europa in direzione levante, al grido di "Palestina libera" e "Basta censura Rai". A presidiare il blocco, polizia di Stato e polizia locale. Oltre 200 persone si sono radunate in presidio davanti alla sede della Rai a Genova per protestare "contro la televisione pubblica dopo la censura in tv del genocidio dei palestinesi da parte di Israele".
I manifestanti hanno intonato ‘Bella Ciao‘ ed esposto un striscione con scritto: "Rai complice del genocidio, stop propaganda di guerra", firmato dai movimenti Osa e Cambiare rotta. Tanti gli studenti e gli attivisti ma anche alcuni giornalisti liguri della sede regionale sono scesi dalla redazione per esprimere la propria solidarietà ai manifestanti. L'ingresso è vigilato da un cordone di poliziotti. I manifestanti hanno chiesto se può essere letto un loro comunicato durante l'edizione del telegiornale.
Imbrattata la sede Rai del Veneto
A Venezia è stato deturpato il muro esterno di Palazzo Labia. La facciata principale dell'edificio storico, dove ha sede Rai Veneto, è stata imbrattata con scritte anonime e offensive nei confronti dell'emittente legate alle recenti polemiche sulla guerra israelo-palestinese. A renderlo noto è il comitato di redazione (Cdr). In una nota il cdr dei giornalisti e le Rsu dei dipendenti della sede Rai del Veneto, "esprimono preoccupazione per modalità, imbrattamento di un palazzo storico, e toni, scritte offensive, utilizzati in merito a una vicenda così complessa".
"Il clima che si sta creando dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi – si legge nella nota -, mette a rischio l'incolumità di giornalisti e i tecnici al lavoro sul campo e nelle sedi. Come redazione regionale, abbiamo sempre cercato di assicurare una corretta informazione senza alcun pregiudizio, sentendo sul territorio le più diverse voci che si sono espresse su questa drammatica situazione nel grave e divisivo momento storico che stiamo vivendo".