Protestano per irregolarità in busta paga: 19 lavoratori licenziati
Un gruppo di lavoratori aveva protestato per alcune irregolarità in busta paga: sono stati licenziati in tronco. E' accaduto a Bresso (Milano), in una cooperativa che si occupa di commercio di prodotti surgelati, la ‘BBS'. Diciannove lavoratori abituati, ormai, a trascorrere 12 ore al giorno in celle frigorifere dove la temperatura è di -25 gradi, avevano tentato di far valere ancora quei minimi diritti che avrebbero assicurato loro non delle condizioni di lavoro ottimali, ma, quantomeno, l’incolumità. Una serie di controlli aveva portato alla luce le condizioni di scarsa sicurezza con cui questi lavoravano: impianti di sicurezza logorati, scarpe da lavoro rotte, dipendenti costretti a districarsi tra i bancali senza l’ausilio di un casco o di altre protezioni. Contrariamente ad ogni aspettativa di dialogo o compromesso, la cooperativa ‘BBS' non ha esitato a prendere la sua decisione: mettere alla porta i 19 ‘dissidenti’.
Evasione fiscale e condizioni di lavoro irregolari
La cooperativa ‘BBS' di Bresso, Milano, è assegnataria di un appalto da parte della ‘Primafrost’ di Mantova. Si occupa di commercio di cibi surgelati, i lavoratori erano costretti a turni di 12 ore da trascorrere all’interno di celle frigorifere dove la temperatura raggiungeva anche i 25 gradi sottozero. Diciannove soci lavoratori avevano protestato per delle irregolarità notate sulla busta paga: solo parte dello stipendio figurava sul documento, mentre altre cifre venivano mascherata o omesse. Per tali incongruenze si profila il reato di evasione fiscale, ma, in seguito a diversi esposti, sono venute alla luce ulteriori violazioni.
Secondo un esposto presentato dall’Ispettorato del lavoro, la cooperativa “costringe i lavoratori, sotto la minaccia del licenziamento, a velocizzare il lavoro in spregio a ogni norma sulla sicurezza, e impone ai propri soci lavoratori turni di 12 ore giornaliere con temperatura di 25 gradi sottozero e con dispositivi di protezione logorati o deteriorati”. A corredo del testo, diverse fotografie che testimoniano le effettive condizioni di lavoro: totale assenza di protezioni, strumenti rotti e deteriorati. A ciò va aggiunto che, per la protesta circa le irregolarità presenti sulla busta paga, i 19 lavoratori sono stati licenziati in tronco.
Il segretario della Cisl di Mantova, Aldo Menini, ha parlato di “liberismo selvaggio”, in barba ad ogni polemica attuale, dalla boutade di Monti sulla monotonia del posto fisso, al tanto discusso articolo 18: “La storia di queste persone la dice lunga su quanto oggi sia schizofrenico il mondo del lavoro. Va bene la flessibilità, ma questo episodio dimostra che siamo in certo frangenti di fronte a forme di liberismo selvaggio. L'introduzione di qualche norma in più non guasterebbe affatto”.