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Protesta nel carcere di Sollicciano dopo il suicidio di un detenuto: appiccate fiamme, si cerca un recluso

Protesta nel pomeriggio di giovedì 4 luglio all’interno del carcere di Sollicciano a Firenze, descritto in più occasioni come ‘una polveriera’ per le dure condizioni di vita dei detenuti. A far scoppiare i disordini è stato il suicidio di un 20enne tunisino. Si cerca un recluso salito sul tetto durante la protesta.
A cura di Eleonora Panseri
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Protesta oggi, giovedì 4 luglio, all'interno del carcere di Sollicciano a Firenze, descritto in più occasioni come ‘una polveriera' per le dure condizioni di vita dei detenuti. A far scoppiare i disordini, proseguiti anche in serata, sarebbe stato il suicidio di un giovane detenuto, un 20enne tunisino.

Sarebbero due le sezioni della giudiziaria interessate della rivolta e sarebbero circa 40 i detenuti inizialmente coinvolti, rapidamente raddoppiati – seconda quanto si è appreso -, che hanno anche appiccato il fuoco. Le fiamme sono state spente dai Vigili del fuoco che sono riusciti alla fine a entrare nella struttura in sicurezza.

Si cerca ancora un detenuto: salito sul tetto durante la protesta, non sarebbe stato più visto, facendo scattare le ricerche nell'area del penitenziario. Dopo i disordini la Prefettura ha attivato il piano di sicurezza esterna al penitenziario, mentre la direzione del carcere ha attivato l'unità di crisi. Nessun ferito segnalato, né tra i detenuti né tra la polizia penitenziaria.

Il sindacato di Polizia Spp: "53esima vittima di questa strage"

A togliersi la vita è stato un giovane, per il quale il fine pena era previsto nel novembre 2025. Era nel carcere per rapina: si è impiccato nella cella mentre l'altro recluso era in sala colloqui.

"La 53esima vittima di questa strage senza fine", risposta "al Decreto carcere in cui è tutto come prima, varato ieri dal Consiglio dei ministri", il bilancio del sindacato di polizia penitenziaria Spp che già oggi aveva dato conto di un altro detenuto morto, un 35enne finito in coma per un tentato suicidio nel carcere di Livorno a inizio settimana.

Il Garante dei detenuti di Firenze: "Non c'era stato alcun segnale"

Il Garante dei detenuti di Firenze Eros Cruccolini ha spiegato che il detenuto che si è tolto la vita "era stato spostato di sezione, passando dal transito al penale infine al giudiziario per difficoltà relazionali legate all'età, ma non c'era stato alcun segnale che facesse presagire quanto accaduto oggi".

"Era seguito dall'associazione Pantagruel" che da anni opera nel carcere, "era in contatto con la famiglia e, sì, c'era sicuramente un disagio per i parenti lontani ma era in procinto di approdare a un percorso in comunità, avendo dei problemi di dipendenza. Ancora non si è capito perchè si sia tolto la vita". Per Cruccolini la Protesta poi scoppiata è legata alla sua morte.

Su quanto accaduto è intervenuta anche la sindaca Sara Funaro, esprimendo "grande dolore per la giovane vita spezzata oggi a Sollicciano, l'ennesima tragica morte in un istituto penitenziario. Da tempo denunciamo le drammatiche condizioni del carcere di Sollicciano: è necessario intervenire su una situazione che non può più essere ignorata dal governo, rispetto a un sistema che è ormai al collasso e a una struttura come quella di Sollicciano nella quale il contesto estremamente problematico porta al peggioramento delle condizioni di disagio".

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