Proiettili al legale di Turetta, la reazione di Caruso e la solidarietà di Gino Cecchettin: “Inaccettabile”
Un gesto "profondamente inquietante e inaccettabile da concepire in una società civile. Ogni forma di intimidazione o violenza, anche simbolica, è da condannare senza esitazione". Così Gino Cecchettin, papà di Giulia, ha espresso solidarietà all’avvocato Giovanni Caruso.
Ieri, mercoledì 4 dicembre, il legale di Filippo Turetta ha ricevuto una busta contenente tre proiettili. "La giustizia deve fare il suo corso in un clima di rispetto e serenità. Atti come questi non rappresentano alcuna forma di solidarietà verso le vittime, anzi rischiano di offuscare la serietà del lavoro che stiamo portando avanti con la Fondazione Giulia Cecchettin", ha aggiunto il padre della ragazza di 22 anni accoltellata e uccisa da Turetta l'11 novembre 2023.
"È solo attraverso questi principi che possiamo costruire una società più giusta e umana. Piena solidarietà" nei confronti dell'avvocato Caruso: "il mio auspicio è che le autorità facciano luce rapidamente su questo grave episodio ed esorto tutti a impegnarsi a promuovere i valori di rispetto, pace e dialogo, anche nei momenti più difficili. Anche e soprattutto di dolore. Continuiamo a lavorare insieme, con fermezza e senza cedere all'odio".
La reazione dell'avvocato Caruso: "Situazione faticosa e difficile"
"Ho ricevuto attestati di vicinanza, condivisione e solidarietà da moltissimi, da molti colleghi, da istituzioni e non posso ovviamene che compiacermi ed essere particolarmente grato a tutti per questo", ha detto l'avvocato di Filippo Turetta, Giovanni Caruso.
Mi limito semplicemente ad auspicare che i toni si possano abbassare e si possano misurare le parole perché è una situazione particolarmente faticosa e difficile e ritengo che sia il modo migliore per far decantare una situazione del genere sia quello di essere tutti consapevoli che ognuno ha il proprio ruolo e questo va rispettato fino in fondo. Questo, ovviamente, in un Paese civile".
"Ho ricevuto ovviamente anche l'attestato di solidarietà, ci tengo a sottolinearlo, da parte delle parti civili, delle vittime. La cosa mi ha particolarmente confortato e fa seguito a quel gesto di distensione che ho avuto personalmente con i familiari di Giulia Cecchettin nel corso dell'udienza del 3 dicembre".
Il sottosegretario alla Giustizia Ostellari: "Caruso ha svolto la sua alta funzione e merita rispetto"
Solidarietà all'avvocato Caruso è stata espressa da più parti, a cominciare dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari. "Caruso ha svolto la sua alta funzione e merita rispetto. Il diritto alla difesa è garantito a tutti e non può essere messo in discussione", si legge in una nota, "episodi come quello riportato dalla stampa dimostrano l'attualità della campagna del Consiglio Nazionale Forense, a cui ho aderito sin da subito, per il riconoscimento del ruolo dell'avvocato in Costituzione".
Pieno sostegno anche dalla Camera penale di Venezia per le "gravi minacce" ricevute da Caruso "per aver esercitato la funzione difensiva in un processo che qualche parte dell'opinione pubblica, forse, riteneva un inutile orpello".
I penalisti hanno invece criticato le parole pubblicate su Instagram da Elena Cecchettin, sorella di Giulia, in merito alla decisione della Corte d’Assise di escludere le aggravanti dello stalking e della crudeltà. “Una sentenza può essere criticata tramite gli opportuni rimedi giudiziari, mentre appare un fuor d’opera farlo sui social, senza neppure avere contezza delle basi giuridiche sottese alle decisioni”, scrivono.
Caruso ha presentato denuncia, sorvegliata anche la famiglia di Turetta
L'avvocato Caruso nella mattinata di oggi, giovedì 5 dicembre, si è presentato in questura a Padova per presentare denuncia. Ma già da ieri era stata attivata la sorveglianza nei suoi confronti, con il coinvolgimento delle forze di polizia che stanno indagando sulla provenienza della busta e dei proiettili.
In base a quanto emerso nelle scorse ore, i Carabinieri stanno mantenendo sotto stretta sorveglianza anche la famiglia di Filippo Turetta, che vive a Torreglia. Le pattuglie presidiano la loro casa e su consiglio delle forze dell'ordine è stato installato un sistema di videosorveglianza anche nella loro seconda proprietà.