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Covid 19

Professoressa no vax si licenzia dopo 17 anni: “Sono coerente, non voglio il green pass”

Attivista no vax della prima ora, l’insegnante ha partecipato anche alla proteste di piazza a Pordenone contro il green pass. “Non navigo nell’oro e non ho rendite: Mi mancheranno molto gli studenti ma la priorità è quella di una scelta etica” ha commentato la 46enne ormai ex professoressa di biologia.
A cura di Antonio Palma
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Fermamente contraria al vaccino anti covid, quando è arrivato il momento di ripresentarsi in classe per l’inizio dell’anno scolastico, una docente ha deciso di prendere una decisione drastica rinunciando alla cattedra e licenziandosi dopo 17 anni di lavoro a scuola. Lei è Francesca Del Santo, 46enne ormai ex professoressa di biologia a Salice, in Provincia di Pordenone, che di fronte la scelta se aderire o meno al green pass ha deciso di rassegnare le dimissioni. “La coerenza è una virtù” ha spiegato la donna che fin dal primo momento si è schierata contro l’obbligo vaccinale e il green pass che è obbligatorio per i docenti e il personale scolastico in generale per poter tornare a lavorare a scuola.

La docente aveva chiesto già l’aspettativa dal servizio in cattedra ma ora ha deciso di dire addio all’insegnamento. Attivista no vax della prima ora, l’insegnante ha partecipato anche alla protesta pacifica andata in scena alla stazione ferroviaria di Pordenone ed è tra i promotori di una nuova manifestazione di protesta contro il green pass che si svolgerà sempre in Friuli Venezia Giulia sabato prossimo. “Non navigo nell’oro e non ho rendite: Mi mancheranno molto gli studenti ma la priorità è quella di una scelta etica. Credo fermamente che debba essere garantita la libertà di opinione e scelta” ha raccontato la Messaggero veneto. “Non sopporto i ricatti sulla salute. Mi appello ai diritti della Costituzione e alla salute. Credo fermamente che debba essere garantita la libertà di opinione e scelta” ha aggiunto la biologa che non ha nessuna intenzione di vaccinarsi ma nemmeno di sottoporsi a tampone.

Una scelta analoga a quella fatta in Alto Adige da una ventina di insegnanti al momento del ritorno in classe degli studenti che in provincia di Bolzano sono stati i primi in Italia ieri. I licenziamenti spontanei hanno riguardato in particolare la scuola in lingua tedesca dove ora si rischia anche di non poter garantire le lezioni visto che ai 20 docenti che hanno lasciato si affiancheranno 58 sospensioni tra insegnanti e personale non docente che non hanno ancora il green pass.

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