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Professore di liceo arrestato mentre condivide video pedopornografici: sul pc trovati centinaia di file

La polizia postale ha arrestato un professore di informatica di un liceo di Livorno con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Il 56enne è stato individuato e fermato dagli agenti in flagranza di reato, mentre condivideva con altri utenti video realizzati con lo sfruttamento di minorenni. Su pc e telefoni trovati centinaia di file.
A cura di Eleonora Panseri
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La polizia postale ha arrestato un professore di informatica di un liceo di Livorno con l'accusa di detenzione di materiale pedopornografico. L'uomo, 56 anni, è stato fermato dagli agenti in flagranza di reato, mentre condivideva con altri utenti video realizzati con lo sfruttamento di minorenni.

L'indagine, portata avanti dalla polizia grazie al Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Firenze e la sezione operativa di Livorno, è nata da una più ampia inchiesta nell'ambito del contrasto alla diffusione su Internet di materiale pornografico realizzato con l'utilizzo di minori di 18 anni.

Gli investigatori sono risaliti al professore indagato, riporta La Repubblica, scandagliando i sistemi di condivisione di video e immagini peer to peer (un sistema, spesso abbreviato nella forma P2P, che consente a un utente di scambiare file o altro tipo di materiale con altri utenti in quel momento collegati senza cioè passare per un server centrale, ndr).

Le indagini hanno consentito di identificare e localizzare l'uomo, docente in una scuola superiore livornese, e di ottenere dall'autorità giudiziaria di Roma l'emissione di un decreto di perquisizione, eseguito dagli investigatori della polizia postale di Firenze.

Dopo essere riusciti a isolare l’utenza del professore 56enne, gli agenti della polizia hanno aspettato che il professore fosse solo e l’hanno arrestato in flagranza, suonando al campanello proprio mentre si stava scambiando immagini e video di minorenni che facevano sesso tra di loro o con gli adulti.

Dopo avere eseguito un'approfondita perquisizione della sua casa, gli investigatori hanno sequestrato pc e telefoni all’indagato, all’interno dei quali è conservata una grande mole di video, almeno 600. L'uomo, dopo l'arresto, è stato accompagnato nel carcere di Livorno.

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