Prof colpita da pallini a Rovigo, consiglio di classe abbassa i voti in condotta dei ragazzi coinvolti
Il nove in condotta assegnato ad uno degli studenti dell’Itis Marchesini di Rovigo che a ottobre scorso avevano sparato dei pallini con una pistola ad aria compressa contro la professoressa di Scienze è stato cambiato in otto. La decisione è del Consiglio di classe dell'Istituto Viola Marchesini dopo che il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, infatti, ha chiesto di rivedere le decisioni prese dalla scuola ed effettuare una valutazione più approfondita: "Visti gli esiti della relazione degli ispettori e considerata la non corretta applicazione del Dpr 122/2009 e del regolamento di istituto, ho avvertito l'esigenza di invitare la dirigente scolastica a riconvocare il consiglio di classe, al fine di riconsiderare in autotutela le decisioni prese", ha scritto il ministro.
Abbassati i voti degli studenti coinvolti
In particolare, secondo quanto apprende l'ANSA, il consiglio ha stabilito che i voti in condotta degli studenti sono abbassati a un 7 e a tre 6. Come detto allo studente che aveva preso 9 in condotta è stato attribuito un 7 mentre agli altri che avevano avuto 8 in condotta, oggi il consiglio di classe ha dato 6
Le parole della dirigente scolastica
Isabella Sgarbi, dirigente dell'Istituto "Viola Marchesini" di Rovigo, ha commentato all'Ansa: "Ha parlato il ministro, ora riconvocheremo il Consiglio di classe per riflettere e rivalutare la situazione". Nei giorni scorsi il ministero dell'Istruzione e del Merito aveva inviato un'ispezione alla scuola. La comunicazione da parte del ministro Valditara di rivedere il voto agli studenti, ha aggiunto Sgarbi, "è stata comunicata dall'Ufficio scolastico regionale".
Valditara: "Intervenire sul tema della condotta e delle sospensioni"
Lo stesso Valditara, intervenendo alla Confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori, ha spiegato che "bisogna intervenire sul tema della condotta e delle sospensioni: non sono favorevole a lasciare a casa, a non fare nulla a un ragazzo che si è comportato male, significa abbandonarlo a se stesso. Domani presenterò delle proposte in questa direzione per dare responsabilità, maturità, autorevolezza e perché serve rispetto verso i docenti. Ridare dignità ai docenti passa anche nel saper trovare la casa laddove il costo della vita è elevato: dobbiamo fare accordi con le Regioni per trovare appartamenti, gli stipendi dei docenti rischiano di essere inadeguati ad affrontare determinate realtà".
"Ridare loro dignità – ha proseguito il ministro – significa anche proteggere i docenti. L'Avvocatura dello stato è stata messa a servizio di chi è stato aggredito: una decina di richieste sono già arrivate; è assolutamente ingiusto che chi è stato aggredito debba pagarsi le spese legali e lo Stato deve essere accanto a chi è aggredito, di qui la decisione, per i casi gravi, di costituirsi con lo Stato che chiede un risarcimento; faccio riferimento in particolare agli adulti, in tanti casi sono genitori, questo significa che si è rotta l'alleanza per la scuola che è invece interesse di tutti che ci sia. Alcuni casi gravi non devono farci condizionare, comunque la famiglia e i ragazzi italiani hanno gli anticorpi per rispondere in modo positivo. La stragrande maggioranza dei nostri ragazzi vogliono un futuro di gioia e realizzazione, sfatiamo alcuni pregiudizi e ricordiamo che rispettare il docente è anche usare responsabilmente il cellulare".