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Prof arrestato per molestie su studentesse a Torino: “Equivoco, sono del Sud e ho carattere espansivo”

“Si è dichiarato profondamente dispiaciuto, il modo di fare era finalizzato unicamente a creare una squadra di lavoro affiatata” ha dichiarato l’avvocato dell’ex direttore della scuola di specializzazione di medicina legale dell’università di Torino.
A cura di Antonio Palma
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“Si è trattato di un equivoco, ho un carattere espansivo e coinvolgente tipico di chi ha origini del Sud”, così il professore Giancarlo Di Vella, ex direttore della scuola di specializzazione di medicina legale dell'università di Torino si è giustificato davanti al giudice nell’interrogatorio dopo il suo arresto per presunte molestie sessuali sulle studentesse. A rivelarlo il suo legale, assicurando che le pensatissime accuse che gli vengono rivolte da alcune studentesse e dai pm torinesi sono frutto di un fraintendimento.

“Si è dichiarato profondamente dispiaciuto dall'aver appreso dagli atti che alcuni medici in formazione, che ha sempre definito così come forma di rispetto, si siano sentiti offesi da alcuni suoi atteggiamenti ritenuti invasivi” ha rivelato infatti l'avvocato difensore, Marino Careglio, aggiungendo che “Il suo modo di agire rientrava in un carattere coinvolgente finalizzato unicamente a creare una squadra di lavoro affiatata".

Il docente era finito nel mirino degli inquirenti diverso tempo fa ma per altre accuse relative a presunte falsificazioni dei requisiti necessari a far accreditare a livello universitario la scuola di medicina legale da lui diretta. Dalle indagini però sarebbero emersi comportamenti molesti nei confronti di alcune studentesse. Alcune specializzande in particolare hanno raccontato agli investigatori di aver subito numerose molestie a sfondo sessuale come palpeggiamenti, oltre a battute sessiste di fronte ad altre persone. Il tutto accompagnato da presunte minacce di possibili ripercussioni.

Accuse ritenute credibili dai pm che hanno chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari per il prof per i reati di violenza sessuale, minacce e stalking. Ricostruzione che però il diretto interessato smentisce categoricamente, parlando di carattere espansivo e mai molesto.

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, in una dichiarazione spontanea resa al gup, il docente si è scusato per alcuni suoi comportamenti. "Ha preso consapevolezza che, alla luce del suo ruolo, alcuni comportamenti fossero da evitare" ha detto il suo avvocato.

Allo stesso modo, Di Vella respinge le accuse di falso per quanto riguarda l'accreditamento della Scuola. "Ha sempre operato in buona fede, tenuto conto delle numerose attività, fra autopsie, visite necroscopiche e riscontri diagnostici, svolte presso la Città della Salute, complesso sanitario di cui fanno parte quattro ospedali, che vi ha preso parte attraverso le sue varie articolazioni. La procedura di accreditamento è soggetta a varie interpretazioni. E i medici che hanno frequentato la Scuola hanno superato brillantemente i concorsi cui hanno partecipato" ha spiegato l'avvocato.

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