Procura ordina sequestro della chat no Vax che pubblicava numeri dei virologi su telegram
Sequestrata la chat Telegram usata da alcuni gruppi No Vax e No Green Pass che pubblicava dati personali dei virologi come numeri di telefono e indirizzi di casa, usati poi dai malintenzionati per minacciare e seguire gli esperti che in questi mesi si sono occupati di coronavirus con dichiarazioni apertamente favorevoli al vaccino. La procura di Torino, che si sta occupando della vicenda, infatti ha emesso nelle scorse ore un decreto di sequestro della Chat Telegram denominata ‘Basta dittatura' usata da alcuni gruppi No Vax. Il sequestro effettivo in realtà ritarderà ancora visto che la struttura legale del social, che ha sede legale a Dubai, informata via mail dai magistrati secondo quanto riferisce La Stampa, non ha dato alcuna risposta ufficiale. I canali che secondo l'accusa dovrebbero essere oscurati, restano quindi ancora aperti ed attivi con oltre 40 mila iscritti.
I pm torinesi comunque sono pronti ad andare avanti in ogni modo e nei prossimi giorni potrebbe essere avviata una rogatoria internazionale per ottenere il blocco della chat. Il provvedimento, firmato dal pm Valentina Sellaroli, rientra nell’ambito dell’inchiesta avviata nei giorni scorsi dopo i casi di aggressione verbale e fisica ad alcuni esperti covid ai quali i responsabili degli appostamenti erano arrivati proprio tramite i dati forniti sui social. Al momento gli inquirenti piemontesi ipotizzano il reato di istigazione a delinquere e ripetute violazione della privacy.
Gli investigatori stanno analizzando le chat alla ricerca di elementi che possano condurre a identificare chi si è reso responsabile di reati. Nella chat telegram in questione, tra i vari riferimenti, erano finiti i numeri di telefono di Palazzo Chigi, dall'ufficio per la Comunicazione a quello del programma di governo, ma anche di noti virologi e di politici che poi hanno denunciato pubblicamente minacce e appostamenti ai loro danni.