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Procura di Trento apre indagine sulla morte dell’orso M62, era nella lista da abbattere con Jj4 e Mj5

L’inchiesta dei magistrati per ora ipotizza il reato di uccisione di animale ma non vede persone iscritte nel registro degli indagati. Si dovrà chiarire se sia stato vittima di bracconaggio: l’autopsia purtroppo non ha dato dati certi sulla causa di morte.
A cura di Antonio Palma
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La Procura della Repubblica di Trento ha aperto un fascicolo di indagine sulla morte dell’orso M62, l’animale che era nella lista degli orsi da abbattere, stilata dalla Provincia, insieme Jj4 e Mj5. L’inchiesta dei magistrati per ora ipotizza il reato di uccisione di animale ma non vede persone iscritte nel registro degli indagati.

Si tratta infatti di un procedimento dovuto per accertare cosa sia accaduto all’orso, trovato morto alla fine di aprile da alcuni escursionisti in una zona impervia, tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino. L’animale selvatico era considerato confidente con l’uomo visto che si era avvicinato a vari escursionisti tra i boschi trentini e alle abitazioni in cerca di cibo anche se non era mai stato indicato come aggressivo.

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Era finito così nella lista degli orsi da abbattere insieme a Jj4, l’Orsa protagonista dell’aggressione mortale ad Andrea Papi all’inizio di aprile, poi finita al centro di una battaglia legale per il suo abbattimento e ora catturata e rinchiusa in attesa delle decisioni dei giudici sull’ordinanza di abbattimento firmata dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

Prima di ogni provvedimento a suo carico, però, l’orso M62 era stato trovato morto con il sospetto che potesse essere stato vittima di bracconaggio. Dopo il recupero della carcassa, i forestali in realtà avevano ipotizzato l’aggressione da parte di un altro orso ma l'autopsia, eseguita all’Istituto zooprofilattico delle Venezie lo scorso venerdì 5 maggio, purtroppo non ha dato dati certissimi sulla causa di morte.

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L'esemplare del resto era in avanzato stato di decomposizione e questo non ha permesso di determinarne le cause del decesso. I risultati dell’esame sono stati comunque comunicati alla magistratura che ora stabilirà se procedere oltre con le indagini o archiviare.

A darne notizia è l’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali, che aveva richiesto di accesso agli atti. L’associazione L’Oipa aveva chiesto di conoscere le cause della morte di un esemplare giovane, di soli quattro anni, nel pieno della sua vitalità e ora depositerà una denuncia querela contro ignoti per uccisione di animale chiedendo di indagare su un possibile episodio di bracconaggio.

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