Processo Yara, tra i 160 testimoni di Bossetti c’è anche il figlio 14enne
Inizialmente, nel processo in corso a Bergamo per l’omicidio di Yara Gambirasio, gli avvocati dell’imputato Massimo Giuseppe Bossetti avrebbero voluto ben 711 testimoni. Dopo 34 udienze la lista è stata ridotta dagli stessi legali, su richiesta della Corte d’Assise, a 160 persone. La Corte potrebbe comunque ancora ridurre la lista di nomi e di conseguenza accorciare anche i tempi del processo. Il collegio giudicante è infatti chiamato a decidere se accettare tutti o solo una parte dei testimoni considerati “irrinunciabili” dalla difesa in base al criterio della rilevanza e di quanto emerso finora nel corso del processo. La Corte potrebbe anche optare per l’acquisizione dei verbali di sommarie informazioni testimoniali contenuti nel fascicolo del pubblico ministero sugli interrogatori svolti durante le indagini.
I testimoni della difesa di Bossetti
Nell’elenco dei testimoni che la difesa vuole portare in aula per cercare di smontare gli elementi a carico dell’imputato ci sono diverse categorie di persone. Dai frequentatori del centro sportivo di Brembate Sopra che la sera del 26 novembre 2010 si trovavano in quella zona ad alcuni residenti del paese di Yara Gambirasio, vicini alla palestra e alla casa della vittima, e che non hanno visto l’imputato né la ragazzina la sera della scomparsa. Gli avvocati chiedono di sentire anche alcune donne che dicono di essere state importunate da uno o più uomini su un furgone bianco o che hanno saputo che altre ragazze lo sono state. Inoltre, tra gli altri, i difensori di Bossetti vogliono che in aula compaia tra i testimoni anche il figlio quattordicenne del muratore di Mapello. Per lui è stata chiesta l’audizione protetta. Secondo gli avvocati di Bossetti, il ragazzo potrà parlare di suo padre e confermare le sue abitudini e le sue qualità. La prossima udienza, con una prima carrellata di testimoni, è in programma mercoledì 30 marzo.
Le ultime notizie sul delitto di Yara e il processo a Bossetti
L’ultima udienza del processo per l’omicidio della 13enne di Brembate Sopra è stata molto tesa tanto che la presidente Antonella Bertoja ha deciso di sospendere l’esame di Walter Brembilla, il custode della palestra di Yara, dopo alcune parole dei difensori di Bossetti perché “era venuta meno qualsiasi genuinità delle prove”. È successo quando gli avvocati del muratore hanno posto alcune domande e il presidente ha fatto notare loro che si trattava di un testimone e non un imputato. “Per ora”, ha commentato uno degli avvocati. Nelle precedenti udienze ha più volte parlato in aula lo stesso Bossetti, che ha tra le varie cose spiegato perché, a suo dire, quello che si vede nei video non è il suo furgone. Prima ancora Bossetti ha ribadito in aula la sua innocenza e ha contestato, tra le altre cose, anche il dna trovato sugli indumenti di Yara.