Processo Yara, la difesa: “Sui vestiti della vittima 7 peli non di Bossetti”

Nuova udienza oggi a Bergamo del processo a carico di Massimo Giuseppe Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio. Un’udienza, dedicata alla questione del dna, particolarmente importante dato che la corrispondenza tra il dna trovato sul corpo della vittima e quello dell’unico imputato al processo è ritenuta la prova regina a carico del muratore accusato di omicidio. Il primo a prendere la parola davanti ai giudici è stato il consulente della parte civile Giorgio Portera, che ha spiegato come si arrivò a stabilire che Ignoto 1, che successive indagini stabilirono essere Bossetti, era figlio naturale dell'autista Giuseppe Guerinoni, morto nel 1999. Il genetista ha ricordato come i dati ricevuti dalla Procura stabilissero una compatibilità tra la traccia di dna di Ignoto 1 e il dna di Guerinoni pari al 99,87% e ha detto che “in nessun caso il dna mitocondriale può avere valore identificativo”. Portera ha inoltre ricordato come l'analisi del dna nucleare avvenne all'inizio del 2011 mentre quello sul mitocondriale nel novembre-dicembre dello stesso anno. In quel periodo di tempo, secondo il consulente, “potrebbe essere avvenuta qualsiasi cosa” in termini di variazione e quindi “sarebbero troppe le variabili”.
Consulente difesa: “Peli che non appartengono a Bossetti sulla vittima”
In aula anche Sarah Gino, consulente della difesa di Massimo Bossetti, che ha iniziato la sua deposizione valorizzando la presenza sugli indumenti di Yara di sette peli che non appartengono né alla vittima né al muratore di Mapello. Un risultato, questo, a cui si giunse mediante l'analisi del dna mitocondriale. L’esperta ha ricordato come dalle stesse indagini eseguite dagli esperti di Pavia era emerso che sul corpo della 13enne non erano state trovate formazioni pilifere riconducibili a Bossetti. Alcuni dei peli che sono risultati non appartenere né all'imputato né alla vittima furono trovati nella felpa della ragazza e quindi a suo dire “non vi è stata contaminazione” sulla scena del crimine. Inoltre, ci sarebbero altri quattro codici genetici non riconducibili a Yara e ai suoi familiari da prendere in considerazione.
Ultime notizie sul processo a Bossetti per l’omicidio di Yara
Nell’udienza odierna Sarah Gino ha deposto unitamente all'altro consulente dalla difesa, Marzio Capra, che aveva già commentato le indagini che hanno portato all’arresto di Bossetti parlando di un “errore sul dna”. La prossima udienza del processo, che sarà ancora dedicata alla questione del dna, è in programma il 5 febbraio. Intanto a Massimo Bossetti, che nelle settimane scorse in una lettera aveva confessato il suo dolore perché costretto in carcere e lontano dalla sua famiglia dal giugno del 2014, sono stati nuovamente negati gli arresti domiciliari.