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Processo Yara, dati grezzi dna sono utilizzabili. Scontro in aula tra accusa e difesa

L’inutilizzabilità dei dati grezzi era stata chiesta dagli avvocati di Bossetti, accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio, la quale aveva definito il deposito di un’integrazione riguardo a dati precedenti lesiva del diritto di difesa.
A cura di Susanna Picone
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Continua il processo dinanzi alla Corte d’Assise di Bergamo per l’omicidio di Yara Gambirasio e ancora una volta in aula è andato in scena uno scontro tra la Procura e gli avvocati dell’imputato, il muratore di Mapello Massimo Giuseppe Bossetti. La difesa di Bossetti ha rinunciato, in polemica con il modus operandi della Procura, al controesame degli ufficiali del Ris che hanno effettuato gli esami del Dna sulle tracce rinvenute sugli indumenti della giovane di Brembate Sopra. Il pm Letizia Ruggeri, che ha condotto le indagini, ha definito le parole dei legali di Bossetti “accuse ai limiti della calunnia”. A innescare la polemica sono state le parole dell’avvocato Claudio Salvagni che ha messo in dubbio il lavoro dei Ris. “Noi dubitiamo – ha detto in mattinata l’avvocato di Bossetti – che questi dati siano genuini. Prima i Ris hanno dichiarato che i dati erano tutti emersi, ora ne hanno aggiunti il 400 per cento in più”. La difesa ha quindi chiesto di riesaminare tutti i reperti, una richiesta che il pm Ruggeri ha chiesto di respingere.

Respinta richiesta legali Bossetti: Corte ammette utilizzabilità dati Dna grezzi – Il pm ha anche ricordato che sulla legittimità dell'operato della Procura e delle forze dell'ordine impegnate nel processo si sono già espressi il gip, il gup, il Tribunale del riesame e la Cassazione. “I dati aggiunti sono 15-18”, ha chiarito Ruggeri che ha chiesto la trasmissione del verbale delle frasi pronunciate dai due legali all'ufficio del pm per “le accuse ai limiti della calunnia relativamente al modus operandi della Procura” per “assurgere a sistema un modo di fare che altererebbe i dati”. Il pm ha detto che “è gravemente offensivo mettere in dubbio la genuinità e la fondatezza dei dati così presentati”. I giudici della Corte d'assise di Bergamo hanno poi giudicato utilizzabili i dati grezzi alla base della relazione del Ris con il quale si era estrapolato il Dna di Ignoto 1 che successive indagini scientifiche identificarono con quello di Bossetti.

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