Processo strage Altavilla, condannata la figlia 17enne di Barreca. Fina: “Non ho ucciso, sono una chioccia”

È stato ritenuto capace di intendere e di volere Giovanni Barreca, l'uomo di Altavilla Milicia, provincia di Palermo, accusato di aver torturato e ucciso la moglie e i due figli di 16 e 5 anni durante un esorcismo, insieme a una coppia di conoscenti, Sabrina Fina e Massimo Carandente.
I tre sono stati rinviati a giudizio e oggi, giovedì 6 marzo, si è aperto il processo. Gli imputati erano presenti in aula. La Corte d'assise di Palermo ha respinto l'istanza di dichiarazione di non doversi procedere per infermità mentale presentata all'inizio dell'udienza dal legale dell'imputato, Giancarlo Barracato.
La Corte ha anche dichiarato infondata la richiesta di nullità del decreto che ha disposto il giudizio sollevata dal legale di Fina, Franco Janfer Critelli, accusata della strage insieme a Barreca e al compagno Carandente. Il legale della donna aveva contestato ‘l'indeterminatezza' delle accuse, in particolare quelle sul ruolo avuto negli omicidi dall'imputata.
"Le tre imputazioni contestate alla donna – ha detto la Corte – appaiono sufficientemente specificate tanto da consentirle un completo contraddittorio". Rigettata anche la perizia sulla capacità di intendere e di volere chiesta dal legale di Carandente.
"Non ci sono elementi che facciano profilare un'ipotetica non imputabilità", hanno detto i giudici. Infine, la coppia non potrà accedere al giudizio abbreviato per le aggravanti delle sevizie e della crudeltà a loro contestate.
Sabrina Fina: "Non ho mai ucciso nessuno, sono una chioccia amorevole"
"Non ho mai ucciso nessuno, né ho mai avuto alcun istinto omicidiario, amo i bambini, gli animali e i disabili", ha detto Fina nel corso delle dichiarazioni spontanee. "Sono fiera di essere cresciuta nella mia famiglia – ha detto riferendosi ai genitori adottivi- ho subito violenza da piccola e sono miracolata a detta dei medici ".
"Sono stanca di queste calunnie, non ho mai fatto avvicinare Barreca perché non mi è mai piaciuto. Ho chiesto a Carandente di non mettermi in mezzo, ma mi ha costretto a partecipare perchè se non avessi preso parte alle preghiere avrei tradito Dio. Sono una chioccia amorevole – ha concluso – amo i bambini, ho salvato la mia cagnetta, amo gli anziani e i disabili".
La figlia 17enne di Barreca condannata a 12 anni e 8 mesi
Oggi è stata inoltre condannata a 12 anni e 8 mesi dal giudice per le indagini preliminari dei minori Nicola Aiello la figlia di 17 anni di Barreca che avrebbe partecipato alla strage, insieme al padre e alla coppia di fanatici religiosi. Il pubblico ministero aveva chiesto 18 anni. Era accusata di omicidio plurimo aggravato e occultamento di cadavere.
La strage fu commessa nel febbraio 2024 dello scorso anno nella villetta di Altavilla Milicia in cui Barreca viveva con la sua famiglia. Le vittime furono assassinate dopo lunghe torture perché, secondo l'imputato e la coppia di amici, conosciuti in una comunità religiosa, erano possedute dal demonio.
La ragazzina ha sempre ammesso i fatti. I Carabinieri, avvisati dal padre della minorenne che chiamò i militari consegnandosi la notte dopo i delitti, la trovarono che dormiva nella sua stanza.