Processo Scazzi, parla Ivano Russo: “Con Sarah affetto fraterno” (VIDEO)
Giunge alla terza udienza il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi. Questa mattina Ivano Russo ha raggiunto l’aula Alessandrini della Corte d’Assise per testimoniare: Cosima Serrano e Sabrina Misseri, madre e figlia, rispettivamente zia e cugina di Sarah, sono accusate dell’omicidio, avvenuto il 26 agosto 2010 ad Avetrana (Taranto). La testimonianza di Ivano Russo è definita importante in quanto il giovane pasticciere sarebbe stato oggetto di contesa tra Sabrina e Sarah, e il movente della gelosia è stato più volte preso in considerazione per spiegare l’uccisione della 15enne. Nella saletta dei testimoni erano presenti anche i genitori della vittima e, ovviamente, numerosi giornalisti. Il programma televisivo di Rai 1 ‘Porta a Porta’, che si è occupato del caso in numerose occasioni, ha chiesto di poter riprendere le fasi del processo, ma i legali dei Misseri si sono opposti. Ivano ha parlato del rapporto che lo legava a Sarah e a Sabrina, fino al giorno del drammatico omicidio.
I rapporti tra Ivano e le due cugine
Le speculazioni su una presunta rivalità in amore tra Sarah e Sabrina avevano gettato una luce negativa su quest’ultima, che dichiara, strenuamente, la sua innocenza. Ivano Russo ha parlato al giudice del suo rapporto con la 15enne Sarah Scazzi:
Con Sarah avevo un buon rapporto. La mia impressione è che sentisse la lontananza di padre e fratello, che erano lontano per lavoro, e mi vedesse forse come figura paterna. Spesso voleva essere abbracciata, e la abbracciavo. Una delle ultime volte che mi abbracciò mi disse ‘Ti voglio bene' e io le dissi ‘Anch'io ti voglio bene'. Ho conosciuto Sabrina e Sarah nel dicembre 2009. Con Sabrina inizialmente ho instaurato un rapporto di amicizia, Sarah era più piccola e con lei ci voleva particolare attenzione perché la nostra comitiva era di adulti".
Secondo l’accusa, Sarah avrebbe rivelato particolari del rapporto tra Sabrina e Ivano. Forse tra la 15enne e il pasticcere poteva esserci qualcosa in più di una semplice amicizia, e questo avrebbe portato Sabrina a provare rancore per la cugina. Nel corso della deposizione, Ivano ha riferito numerosi particolari sul rapporto che aveva con la 23enne, in carcere dal 15 ottobre 2010 per l’omicidio:
Con Sabrina si instaurò mano a mano un rapporto confidenziale. Ad un certo punto però vidi da parte sua atteggiamenti ambigui, complimenti che andavano oltre. Le ho chiesto se per lei era ancora amicizia o qualcos'altro, e lei mi disse che era amicizia. Ma pochi giorni prima che Sarah morisse ho deciso di troncare il rapporto perché non mi convinceva, e mi sono allontanato anche per non farla soffrire. Una sera eravamo passati dallo sfotterci a parole all’atto pratico. Ci siamo appartati, lei si è spogliata, c'è stato contatto fisico ma non rapporto sessuale. Io mi bloccai perché volevo che restasse solo amicizia, e lei si rivestì”.
Ivano avrebbe subìto, inoltre, diverse pressioni dagli ex legali di Sabrina. Esaminando la documentazione e le testimonianze del ragazzo, Russo avrebbe strappato tutto urlando che “quello non andava bene” per la loro assistita.