Processo Scazzi, nel suo giorno Michele Misseri non parla: “Oggi sono stanco”
Per mesi ha cambiato la sua versione dei fatti riguardo l’omicidio di Avetrana, avvenuto nel garage della sua villetta il 26 agosto del 2010. Ha testimoniato prima accusandosi del delitto, dicendo che da solo aveva ucciso sua nipote Sarah, poi aveva tirato in ballo sua figlia Sabrina, infine aveva ritrattato affermando di essere l’unico responsabile. E oggi, nel giorno in cui avrebbe dovuto fornire nuovamente la sua verità e convincere la Corte, Michele Misseri è rimasto in silenzio e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Lo “zio Michele” attualmente è, nell’ambito del processo, imputato di concorso in soppressione di cadavere, questo nonostante lui continui ad autoaccusarsi dell’omicidio. Oggi, alla domanda della presidente della Corte Rina Trunfio che gli ha detto che era quello il momento per parlare, Misseri ha risposto: “Per il momento no, anche perché sono stanco”. Non ha voluto parlare. Subito dopo la decisione di rimanere in silenzio il pm Mariano Buccoliero ha chiesto l’acquisizione dei verbali di interrogatorio e delle dichiarazioni rese in questi anni ai pm, al gip e al gup nel corso dell’udienza preliminare.
Respinte eccezioni difesa sull'incidente probatorio – Probabilmente il contadino di Avetrana tornerà in aula per essere ascoltato in qualità di testimone convocato dai legali della moglie e della figlia. Le due donne, intanto, saranno ascoltate domani dalla Corte. Anche loro, come Michele, potrebbero avvalersi della facoltà di non rispondere. Stamane, prima dell’audizione di Misseri, la difesa di sua figlia Sabrina (accusata di sequestro di persona e di omicidio insieme alla madre Cosima) aveva chiesto alla Corte di dichiarare inutilizzabili le parti del verbale dell’incidente probatorio del 19 novembre 2010 nelle quali Michele Misseri accusava del delitto la figlia Sabrina. Dopo sei ore di camera di consiglio la Corte d’Assise di Taranto ha però respinto la sua richiesta. Per il legale di Sabrina il gip non avvisò Misseri del suo status di testimone contro la figlia, condizione chiarita dalla Corte che ha fatto sapere che in quel momento l’uomo era indagato per omicidio in concorso con Sabrina e aveva avuto tutti gli avvisi del caso.