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Delitto di Avetrana: l'omicidio di Sarah Scazzi

Processo Sarah Scazzi, parla l’amica di Sabrina: “Mai screzi tra cugine”

Sul banco dei testimoni, Liala Nigro, amica della ragazza accusata dell’omicidio della 15enne di Avetrana ed l’ultima testimone che chiude la fase del dibattimento: “Sarah e Sabrina erano molto legate. Il loro rapporto era tranquillo”. Nigro.
A cura di Biagio Chiariello
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Due cugine «molto legate». Un rapporto all'apparenza idilliaco quello tra Sarah Scazzi e Sabrina Misseri. Almeno è ciò che viene fuori dalle parole di Liala Nigro, amica di Sabrina, nel corso della deposizione dinanzi alla corte d'Assise di Taranto nell'ambito del processo per l'omicidio della 15enne di Avetrana. «Sarah e Sabrina si vedevano ogni giorno – ha aggiunto la Nigro, ultima testimone che chiude la fase del dibattimento -. Il loro rapporto era tranquillo e personalmente non ho mai visto screzi tra le due, né ho notato atteggiamenti di gelosia o invidia per l'amicizia con Ivano Russo». Un legame tanto stretto, al punto che Sarah usciva con le altre amiche solo quando era presente Sabrina, come sottolineato dalla stessa testimone. Una ragazza taciturna, Sarah: «Rimaneva – ha aggiunto Liala – comunque sulle sue, non esprimeva tanto i suoi pareri perché noi facevamo discorsi lontani dai suoi interessi».

Il rapporto di Sabrina con Ivano – La Nigro non ha mancato di parlare della relazione di Sabrina con Ivano, indicato come possibile movente dell'omicidio. «Sapevo della simpatia e dell'innamoramento tra Sabrina e Ivano, dell'attrazione che ci può essere tra ragazzi di vent'anni. Non sono arrivati al fidanzamento, ma Sabrina mi disse che una sera ci fu una piccola effusione fisica tra i due che, però, non ha portato a nulla». Tra Ivana e Desiree, un'amica comune, c'è invece stata  «una simpatia che si è concretizzata in un rapporto fisico e nulla più».In merito al rapporto della ragazza, accusata con sua madre Cosima di concorso nell'omicidio della quindicenne, con Mariangela Spagnoletti, la testimone ha osservato che tra le due ci fu una frequentazione più assidua per alcuni mesi ma che «non si poteva parlare di una vera e propria amicizia».

"Il telefono squillò due giorni dopo la scomparsa di Sarah" – La teste ha poi detto che sua madre riferì ai carabinieri di aver visto Sarah nel giorno dell'omicidio (il 26 agosto 2010) intorno all'ora di pranzo e che un paio di giorni dopo la sua scomparsa sempre la madre provò a telefonare la giovane di Avetrana e il cellulare della 15 enne in una occasione squillò.

"Sarah preoccupata per il padre" – Nel corso della testimonianza, la Nigro ha evidenziato come Sarah fosse preoccupata per i problemi in famiglia. In particolare quelli del padre: «In un paio di occasioni, un annetto prima che accadesse il fatto, Sabrina mi disse che era preoccupata per il padre, sosteneva che aveva comportamenti un po' strani, che il suo rapporto con la madre si era deteriorato e che aveva problemi di memoria e di aggressività» ha detto la testimone. Il dibattimento è stato dichiarato chiuso e ora la corte d'Assise dovrà calendarizzare gli interventi di accusa, difesa e parti civili.

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