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L'omicidio di Roberta Ragusa

Processo Ragusa, Antonio Logli condannato a vent’anni

Vent’anni ad Antonio Logli. L’elettricista toscano è stato condannato per aver ucciso la moglie Roberta Ragusa la notte del 13 gennaio 2012 e averne distrutto il corpo. Logli, però, non verrà arrestato, resta sottoposto all’obbligo di firma nel comune di residenza. L’avvocato di parte civile: “Non è la vittoria di nessuno, solo la vittoria del dolore”.
A cura di Angela Marino
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È il giorno della verità per Antonio Logli, accusato di omicidio e distruzione di cadavere della moglie Roberta Ragusa. La sentenza d'appello nel processo è stata pronunciata: vent'anni di reclusione per l'elettricista di Gello San Giuliano Terme. Dunque è stata confermata la sentenza di condanna in primo grado a vent'anni di reclusione per il delitto del 2012. "Potete immaginare, è un'emozione forte – ha detto la cugina Maria Ragusa, costituitasi parte civile  – in aula c'era tanta tensione. Siamo molto provati". Così Nicodemo Gentile, avvocato della famiglia della vittima: "Sono soddisfatto professionalmente. Lui ha ascoltato impassibile. È un momento umano molto brutto. C'è in aula il figlio che ha visto condannare il papà. La richiesta di arresto non è stata accolta (Logli resta per ora sottoposto all'obbligo di firma, ndr). Non è la vittoria di nessuno, solo la vittoria del dolore". Al fianco di Logli sono i figli Daniele Logli, 21 anni, e la figlia A. sedici anni, entrambi convinti dell'innocenza del padre.

La posizione dei figli

Prima Daniele e poi la sorellina, infatti, hanno consegnato ai giudici, attraverso il loro legale, l'avvocato Beatrice Vestri, una memoria a favore del padre. Una posizione controversa quella dei due ragazzi che sarebbero entrambi parte civile, insieme alla cugina di Roberta, Maria Ragusa – rappresentata dall'avvocato Nicodemo Gentile – la quale ha recentemente espresso la propria tristezza per il fatto che i figli di Roberta abbiano ‘dimenticato' la madre. "Il signor Daniele Logli – si legge nel documento – ieri come oggi vive nella certezza che il padre Antonio non abbia commesso i fatti attribuitigli. È ferma convinzione del figlio che il padre non ne ebbe e non ne ha la capacità. Non avrebbe mai potuto porli in essere ne sopportarne, così a lungo, le conseguenze e il peso. Dunque Daniele si dichiara certo che il padre è innocente e afferma di voler essere presente al processo per vederlo prosciolto".

Il caso

Roberta Ragusa, mamma e imprenditrice, è scomparsa la notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012, da Gello di San Giuliano Terme (Pisa). Sotto la lente degli inquirenti è finito immediatamente il marito Antonio Logli, che quella sera sarebbe stato visto insieme a Roberta mentre litigavano animatamente in strada. A dichiararlo, Loris Gozi, giostraio di Pisa da allora diventato supertestimone del caso Ragusa. Movente la relazione con la babysitter e amica di famiglia, Sara Calzolaio, all'epoca 26enne e oggi compagna del Logli. Le indagini hanno ricostruito come Roberta fosse venuta a conoscenza della storia tra i due, minacciando la separazione.

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