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L'omicidio Meredith Kercher

Processo Meredith: “Se condannati, misure cautelari per Sollecito e Knox”

Penultima udienza al processo d’appello bis in corso a Firenze per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher: è il giorno della difesa di Raffaele Sollecito, per lui e per Amanda Knox il pg ha chiesto l’applicazione di una misura cautelare in caso di condanna.
A cura di Susanna Picone
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Quella di oggi in corso a Firenze è la penultima udienza del processo d’appello bis per l’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa inglese uccisa a Perugia la notte tra il primo e il due novembre 2007. Imputati Raffaele Sollecito e l’ex fidanzata Amanda Knox, che secondo il pg vanno condannati rispettivamente a 26 e 30 anni di reclusione. In aula a Firenze è presente solo uno dei due imputati, Raffaele Sollecito, mentre Amanda Knox continua a seguire il processo dagli Stati Uniti. Nella scorsa udienza ha parlato l’avvocato Giulia Bongiorno, che difende Sollecito, mentre oggi è intervenuto l’altro difensore, l’avvocato Luca Maiori. E dopo l’arringa del legale vi è stata la replica del procuratore generale Alessandro Crini.

Il pg ha chiesto alla Corte d’appello di Firenze “l’applicazione di una misura cautelare” nei confronti di Amanda Knox e di Raffaele Sollecito in caso di condanna. Va dal divieto d'espatrio, con il ritiro del passaporto, all'arresto il ventaglio delle misure cautelari che la Corte di Firenze potrebbe stabilire in caso di condanna di Sollecito, sulla base della richiesta formulata dal pg. “Ho chiesto – ha spiegato il pg in una pausa dell'udienza – che la misura sia idonea ad assicurare l'esecuzione dell'eventuale condanna. La forma la sceglierà la Corte, potrebbe anche essere un semplice divieto d'espatrio”. Il procuratore ha detto anche che avrebbe potuto esplicitamente chiedere l'arresto ma di dover ricordare che “dopo l'appello ci sarà il vaglio successivo della Cassazione”.

Perché Sollecito va assolto secondo l’avvocato Maori – Secondo l’avvocato Maori la notte del delitto di Meredith Kercher Raffaele Sollecito rimase a casa sua. Stava guardando sul pc il film “Il magico mondo di Amelie” e poi avrebbe guardato un cartone animato, “Naruto”. “Il pg – ha detto Maori – ha definito quello del pc un alibi falso e fallito. Non è così. Dalle 18.30 del primo novembre fino al 2 novembre a mezzogiorno Sollecito è rimasto a casa”. Secondo Maori lo dimostrano gli esiti delle consulenze sul pc: “Alle 21.10 sposta il file del film Amelie in una diversa cartella, alle 21.26 apre il file del cartone animato Naruto. Fino alle 5.32 ha interagito con il computer, scaricando musica, vedendo film senza soluzione di continuità”. “Assolvete Sollecito per non aver commesso il fatto”, ha concluso l’avvocato. La prossima udienza, in programma il 30 gennaio, sarà quella della sentenza. Raffaele Sollecito ha fatto sapere che sarà in Italia, anche se non ha ancora deciso se presente in aula.

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