Processo Elena Ceste, Michele Buoninconti condannato a 30 anni
Ore 18:00 – È arrivata la sentenza di primo grado: Michele Buoninconti è stato condannato a 30 anni di carcere per l'omicidio e l'occultamento del cadavere della moglie Elena Ceste.
È in corso al tribunale di Asti l'ultima udienza del processo a Michele Buoninconti, il vigile del fuoco accusato dell'omicidio e dell’occultamento del cadavere della moglie Elena Ceste. Nel corso dell'udienza di oggi sono previste le repliche della difesa, degli avvocati di parte civile e le controrepliche del pm. L'accusa ha chiesto per Michele Buoninconti il massimo della pena, 30 anni di carcere essendo un rito abbreviato, mentre la difesa ha chiesto l'assoluzione. In aula ci sono i genitori di Elena Ceste ed è presente, come per le altre udienze, l’imputato. Da quanto si apprende quest’ultimo leggerà un breve scritto. “Proclamerà la sua innocenza – ha spiegato prima dell'udienza l'avvocato Giuseppe Marazzita – non ci sono novità, ribadirà la sua versione”. L’avvocato ha detto che in carcere Buoninconti parla spesso di sua moglie e dei suoi figli, che è “una persona che ha subito una grave perdita”. La sentenza per Buoninconti potrebbe arrivare in giornata. “O sentenza – ha sottolineato Enrico Scolari, un altro legale dell’imputato – oppure un'ordinanza se vengono disposti nuovi accertamenti”.
Elena Ceste morta nel 2014 nel rio Mersa
Elena Ceste fu trovata senza vita a poca distanza di casa nel rio Mersa, a Isola d'Asti, nell'ottobre 2014. La donna era scomparsa misteriosamente dalla sua abitazione nel mese di gennaio 2014. Suo marito Michele è stato arrestato con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere nel gennaio del 2015. Da quel giorno ha sempre continuato a sostenere di essere innocente. In attesa della sentenza fuori dall’aula ci sono numerosi giornalisti e cameraman. Ci sono anche alcuni sostenitori di Buoninconti, tra cui l'amico Sandro Caruso, ed è presente un comitato spontaneo, “Giustizia per Elena”: i suoi componenti indossano una maglietta con la scritta “No a sconti di pena per omicidio volontario”.