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Processo Concordia, pg: “Condannare Schettino a 27 anni”

Si è aperto oggi il processo d’appello a carico di Francesco Schettino per il naufragio della Costa Concordia. Il sostituto pg di Firenze ha chiesto per l’ex comandante della nave 27 anni di reclusione e tre mesi di arresto.
A cura di Susanna Picone
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Ventisette anni di reclusione e tre mesi di arresto. È questa la richiesta formulata al termine della sua requisitoria dal sostituto pg di Firenze, Giancarlo Ferrucci, per Francesco Schettino. Il processo d’appello a carico dell’ex comandante della Costa Concordia si è aperto oggi davanti alla Corte d’Appello di Firenze. Il pg ha nuovamente definito le pene dei reati imputati a Schettino, dal naufragio, all'omicidio colposo plurimo, lesioni plurime colpose, abbandono, false informazioni alla Capitaneria. Nel dettaglio il sostituto pg ha chiesto 9 anni di reclusione (8 anni di pena base più aggravante della colpa cosciente) per naufragio colposo contro i 5 anni decisi in primo grado dal tribunale; 15 anni per omicidio colposo plurimo e lesioni plurime colpose, compresa l'aggravante di colpa cosciente che in primo grado non era stata accordata a questa imputazione e contro i 10 anni della condanna inflitta a Schettino; 3 anni per abbandono di persone incapaci a bordo della nave (anziché 1 anno del primo grado). Per le false informazioni alla capitaneria il pg ha chiesto 3 mesi di arresto.

Il processo e la condanna di primo grado – In primo grado il tribunale di Grosseto ha condannato Schettino a 16 anni di reclusione: una sentenza arrivata nel 2015, poco più di tre anni dopo il naufragio della nave da crociera all’isola del Giglio durante il quale morirono 32 persone. Il teatro Moderno di Grosseto, trasformato per l'occasione in un’aula di tribunale, ha visto sfilare in 37 mesi di processo centinaia di testimoni, una trentina di consulenti, oltre 50000 pagine tra documenti e ricostruzioni. All’udienza odierna, appunto la prima del processo d’appello, Schettino non era presente.

Perché Schettino non partecipa al processo d’appello – L’ex comandante della Concordia aveva già fatto sapere di voler partecipare alle udienze solo se saranno i giudici a ritenerlo necessario e anche oggi uno dei suoi avvocati, Saverio Senese, ha confermato che Schettino non vuole attirare su di sé l’attenzione dei media. “Lui auspica che questo processo torni a essere, come è giusto che sia, un processo in cui al centro dell'attenzione ci sia la ricerca della verità e non l'analisi della sua personalità – ha detto l’avvocato alla prima udienza – quindi è bene che non sia sempre presente. Sarà presente se la Corte lo riterrà necessario”.

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