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Processo Ciro Grillo

Processo Ciro Grillo, la vittima: “Mi hanno messo una bottiglia in bocca, non sentivo più il corpo”

Il drammatico racconto fatto in aula dalla principale accusatrice e presunta vittima dello stupro di gruppo di cui sono imputati Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. in “In un solo sorso, ho tipo ingerito una grande quantità di liquido… Non sentivo le gambe, non sentivo più la forza per cercare di divincolarmi” ha raccontato.
A cura di Antonio Palma
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“Mi hanno messo una bottiglia in bocca, in un solo sorso ho ingerito una grande quantità di liquido. Poi non sentivo più il mio corpo ma solo le loro mani”, è il drammatico racconto della principale accusatrice e presunta vittima dello stupro di gruppo di cui sono imputati Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. La giovane italo-norvegese ha ricostruito quella terribile notte del 17 luglio 2019 negli interrogatori a cui è stata sottoposta in aula nei giorni scorsi sia parte della Corte che della difesa dei quattro indagati.

La ragazza ha ammesso che aveva già bevuto in discoteca quella sera prima di arrivare nella villetta in uso alla famiglia Grillo, dove si sono svolti i fatti, ma ha ribadito che prima dell'aggressione era ancora lucida. “Nel momento in cui sono arrivata a casa dei ragazzi ero un po’ più lucida” ha spiegato la ragazza, come riportano i verbali visionati da Repubblica. Nella villa sarebbe stata costretta a bere con la forza.

“Al Gazebo Vittorio ed Edoardo si sono avvicinati. Ad un certo punto mi sento tirare per i capelli... e subito dopo mi è stata messa questa bottiglia in bocca… da Vittorio…. in un solo sorso, ho tipo ingerito una grande quantità di liquido… il gusto e l’odore mi ricordava la vodka… sì, ma aveva un colore strano” ha raccontato la giovane.

A questo punto avrebbe perso il controllo del suo corpo. “Ero totalmente frastornata, non capivo niente, ero in uno stato confusionale e mi ricordo solo a tratti” ha rivelato la ragazza tra lacrime e pause, "protetta" da un drappo nero dagli sguardi degli avvocati. “Ho perso l’equilibrio quando lui mi ha tirato giù e sono caduta sul letto, sopra di lui” ha raccontato.

A quel punto la ragazza ha rivelato di non riuscire più a opporre alcuna forza: “Continuavo a perdere l’equilibrio… non sentivo il mio corpo. Non sentivo le gambe, non sentivo più forza a cercarmi di alzare, a cercarmi di divincolare”. I suoi ricordi però collocano chiaramente i quattro ragazzi sulla scena. “C’erano tutti e quattro, sentivo le loro voci, vedevo anche le gambe intorno a me e sentivo numerose mani sul mio corpo… E che si chiamavano per nome tra loro” ha spiegato la vittima, aggiungendo: “Poi sono cascata in avanti ed ho avuto un black out. Da quel momento non ho più nessun ricordo”.

"Mi sento come una sopravvissuta", aveva  detto la giovane uscendo dall'aula del tribunale di Tempio Pausania, dove si sta tenendo il processo contro i quattro. Dopo l'interrogatorio la ragazza era uscita e non ha voluto vedere lo spezzone del video girato durante la notte della presunta violenza sessuale e mostrato in aula.

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