Processo Ciro Grillo, la legale della presunta vittima: “Emerse novità e punti molto oscuri”
È ripreso stamattina nel tribunale di Tempio Pausania il processo, che viene celebrato a porte chiuse, che vede imputati per violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo norvegese, Ciro Grillo (figlio del fondatore del M5s Beppe Grillo) e tre suoi amici genovesi, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia.
Quest'ultimo continuerà oggi la sua deposizione, iniziata a giugno in due lunghe udienze nel corso delle quali ha risposto alle domande del pubblico ministero Gregorio Capasso, ammettendo di aver avuto un rapporto sessuale con la ragazza ma negando di aver usato violenza nei suoi confronti. Oggi e domani Corsiglia, difeso dagli avvocati Antonella Cuccureddu e Gennaro Velle, sarà chiamato a rispondere ai quesiti degli avvocati della parte civile, Giulia Bongiorno e Dario Romano.
Bongiorno, che oggi ha lasciato il tribunale di Tempio dopo un'ora e mezza di domande a Francesco Corsiglia, ha commentato il fatto che l'imputato (come gli altri ragazzi) non abbia mai reagito alle accuse di violenza sessuale di gruppo proclamandosi da sempre innocente. "Posso dire che non è chiaro perché di fronte ad accusa così gravi non sia stata fatta una denunzia contro la mia assistita", ha detto la legale della presunta vittima dello stupro. "E poi – ha detto senza specificare alcunché – sono emerse delle novità, dei punti oscuri, molto oscuri".
La versione dei fatti di Francesco Corsiglia: rapporto consenziente
I fatti di cui sono accusati i quattro ragazzi risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019 nella villetta a Porto Cervo di proprietà della famiglia Grillo, dopo una serata trascorsa in discoteca. Corsiglia è, al momento, l'unico dei quattro imputati che ha deciso di sottoporsi all'esame in aula: nella precedente udienza, il giovane ha rilasciato una lunga deposizione – oltre 75 pagine di verbale – ricostruendo la sua versione. "Quando eravamo in taxi seduti uno di fronte all’altro, sulla strada del ritorno dalla discoteca Billionaire alla casa del Pavero, Silvia (nome di fantasia, ndr) mi ha appoggiato il piede tra le gambe… sui genitali" ha dichiarato Corsiglia ai giudici, sostenendo che tale episodio sarebbe la prova di un rapporto consensuale. Dopo il viaggio in taxi – ha continuato Corsiglia – il flirt tra i due sarebbe proseguito in una delle camere da letto di casa Grillo. Qui la prima parte del rapporto, interrotto più volte dagli altri amici che sbirciano la coppia da dietro una tenda, poi il resto in bagno e sotto la doccia: "Tutto con il consenso di lei" – ha assicurato Corsiglia.
La presunta vittima: "Stuprata e filmata da tutti e quattro"
Ben diversa invece la versione fornita da Silvia, che ha raccontato di aver subito una violenza in piena regola: dopo essere stata portata nella camera, è stata presa per i capelli e costretta a un primo rapporto orale quando i due erano a letto. Poi sarebbe stata strattonata sotto la doccia e le sarebbe stata sbattuta la testa contro la parete del bagno. I seguito sarebbe stata abusata anche dagli altri tre ragazzi – compresso Ciro Grillo – che avrebbero anche filmato tutto con i loro smartphone. L’evento avrebbe indotto la giovane a confidare tutto alla madre, che 9 giorni dopo l'ha accompagnata prima alla Clinica Mangiagalli di Milano e poi ai carabinieri di Piazza Duomo per la denuncia.