Processo Ciro Grillo, finito l’interrogatorio della vittima del presunto stupro: “Mi sento una sopravvissuta”
Sono finite per Silvia (nome di fantasia, ndr) le sei udienze in cui ha dovuto ripercorrere la notte delle violenze subite il 17 luglio 2019 in Costa Smeralda. Ieri si è infatti concluso il controinterrogatorio portato avanti dai legali della difesa alla ragazza italo-norvegese che ha accusato di violenza sessuale di gruppo Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5s, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria.
Ha risposto a oltre 1400 domande
"Mi sento come una sopravvissuta", ha detto la giovane uscendo dall'aula del tribunale di Tempio Pausania, dove si sta tenendo il processo contro i quattro, riporta Il Corriere della Sera. Secondo quanto hanno riferito i suoi difensori, Giulia Bongiorno e Dario Romano, "soltanto nelle prime quattro udienze" avrebbe risposto a "1.400 domande". È stato un'interrogatorio duro, che ha scatenato polemiche per le domande poste dalla difesa dei ragazzi, in alcuni casi davvero intime e ritenute da molti inopportune ("Ci può spiegare come le sono stati tolti gli slip?").
"Purtroppo siamo costretti a farle domande spiacevoli", le aveva detto uno degli avvocati a novembre, durante la prima udienza e lei aveva risposto: "La ringrazio, ho aspettato quattro anni per dire qualcosa e sinceramente vengo a raccontare la mia storia, se permette".
La ragazza è uscita più volte dall'aula durante l'udienza
Durante l'ultima udienza, oltre ad altre domande che hanno messo a dura prova la condizione psicologica della ragazza e alle quali ha risposto spesso: "Non ricordo", è stato anche mostrato in aula lo spezzone di un video girato durante la notte della presunta violenza sessuale nella villetta in uso alla famiglia Grillo in Costa Smeralda. Silvia non ha mai voluto rivedere quelle immagini e anche ieri, nonostante abbia sostenuto l'ultimo interrogatorio mentre era "protetta" da un drappo nero dagli sguardi degli avvocati, ha preferito uscire.
Le prossime udienze del processo sono state fissate per il 7 e l'8 marzo, quando verranno sentiti la sorella della studentessa, una amica norvegese e il padre dell'altra presunta vittima presente con lei nella villetta in Costa Smeralda e a cui sarebbero state scattate alcune foto intime senza il suo consenso.