Processo Breve, discussione rinviata a martedì dopo lo scontro alla Camera
Due giorni di caos alla Camera dei Deputati per la discussione su processo breve e prescrizione breve, la maggioranza e l'opposizione hanno dato il peggio di sé e la discussione è stata sospesa e rinviata a martedì dal presidente Gianfranco Fini su richiesta proprio del Popolo della Libertà. L'esame del provvedimento sul processo breve slitta, ma non le polemiche dopo una mattina di fuoco in cui è successo di tutto: giornali scagliati in faccia a Fini, tessere gettate dal ministro Alfano contro i banchi dell'Idv, ministri che corrono in aula per votare all'ultimo secondo, offese ad un deputato disabile. Il Partito Democrativo aveva richiesto il rinvio del testo in commissione per un ulteriore esame, ma il voto della Camera aveva respinto l'istanza per due soli voti.
Motivo del nuovo caos generatosi alla Camera, dopo lo scontro verbale tra Fini e La Russa di ieri, con tanto di “vaffa” rivolto dal Ministro al Presidente della Camera dei Deputati. Nel resoconto stenografico della seduta, infatti, le parole del Ministro sono state censurate e il voto sulla questione ha scatenato la nuova bagarre. Anche il Collegio dei Questori ha pubblicamente deplorato l'atteggiamento del ministro La Russa e di altri tre deputati: Porcino, Iannarilli e Saglia, che hanno lanciato in aria fogli e giornali per protestare contro la decisione di sospendere la seduta.
È la prima volta che un ministro tiene un atteggiamento simile nell'aula della Camera, non esistono precedenti né norme per dirimere la questione o sanzionare Ignazio La Russa. Dalle 16 è riunita la Giunta per il regolamento per decidere come colmare tale lacuna normativa.
Oggi, però, il Ministro della Difesa fa marcia indietro su quanto accaduto ieri: “Mi spiace per quello che è successo ieri alla Camera, ma Fini sa che non l'ho insultato e gliel'ho anche detto ieri, anche se doveva essere una telefonata privata e me la sono trovata sulle agenzie”.