Processo bis strage Corinaldo, assolti per i reati più gravi. Parenti delle vittime: “Uccisi un’altra volta”
Si è concluso con l'assoluzione per i reati più gravi il processo bis al tribunale di Ancona per la strage di Corinaldo avvenuta nel 2018 nella discoteca Lanterna Azzurra in occasione del concerto di Sfera Ebbasta. Nella notte tra il 7 e l'8 dicembre morirono nel locale 5 minorenni e una mamma di 39 anni. Tutti gli imputati sono stati assolti "perché il fatto non sussiste" con formula piena dalle accuse di omicidio colposo plurimo e disastro colposo.
Assolto perché il fatto non sussiste anche il gestore della discoteca Quinto Cecchini. L'ex sindaco di Corinaldo Matteo Principi, è stato condannato a 1 anno di reclusione. La stessa sorte è toccata anche a Massimo Manna (responsabile della Suap), a Rodolfo Milano (vigile del fuoco), a Francesco Gallo dell'Asur, al perito esperto di elettronica Massimiliano Bruni, a Stefano Martelli della polizia Locale. L'ingegnere Francesco Tarsi ingaggiato dalla Magic è stato condannato a 4 mesi. Tutte le persone citate facevano parte di una commissione tecnica che ha rilasciato i permessi al locale nell'ottobre del 2017.
La sentenza sconvolgente è arrivata nel pomeriggio, con condanne solo per il reato di falso e una sanzione amministrativa alla Società Magic per 90.300 euro. I parenti delle vittime, invece, non avranno diritto a risarcimenti. "Non riconosco questo Stato, è vergognoso" ha commentato Fazio Fabini, papà di Emma, una delle adolescenti morte nella strage. I parenti delle vittime hanno espresso indignazione per la sentenza. "Così sono stati uccisi un'altra volta".
La pubblica accusa sosteneva che non vi fossero le condizioni per far restare la Lanterna Azzurra aperta, adibita a poco più di un magazzino agricolo. Sono invece stati condannati a 10 anni ciascuno i componenti della banda dello spray al peperoncino, coloro che hanno usato la sostanza urticante all'interno del locale già strapieno in attesa dell'inizio del concerto.