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Giampaolo Amato, medico arrestato a Bologna

Processo Amato, scontro in aula, la famiglia di Isabella Linsalata: “Mai abusato di farmaci, la offendete”

Scontro nell’aula di tribunale tra accusa e difesa sul caso di Isabella Linsalata, trovata morta nell’ottobre 2021, tre settimane dopo l’anziana madre. Per i due decessi è stato arrestato Giampaolo Amato, marito di Linsalata. Secondo la difesa dell’uomo, Linsalata avrebbe assunto i farmaci volontariamente perché dipendente.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Durante l'udienza del processo per la morte di Isabella Linsalata e della madre Giulia Tateo, si è consumato lo scontro tra consulenti di accusa e difesa. Linsalata fu trovata in casa senza vita il 31 ottobre del 2021, a circa tre settimane di distanza dalla madre. Inizialmente le due morti furono classificate come decessi naturali, ma poi dettagli sospetti e alcuni racconti che la 62enne aveva fatto alla sorella avevano spinto la donna a chiedere indagini più approfondite. Per la morte di Linsalata (e qualche tempo dopo anche per quella della suocera) è stato arrestato il medico Giampaolo Amato, ora imputato nel processo per duplice omicidio.

Nel sangue delle due sono stati trovati gli stessi farmaci, ossia benzodiazepine e un potente anestetico. In aula si è consumato lo scontro tra cardiologi, anestesisti e anatomopatologici che incalzati dalle domande di accusa e difesa, si sono attestati su posizioni inconciliabili.

Secondo la procuratrice aggiunta Morena Plazzi, che con il sostituto Domenico Ambrosino ha coordinato le indagini dei carabinieri, Amato uccise le due donne con un mix di Sevoflurano, un potente anestetico a uso ospedaliero e Midazolam, ovvero benzodiazepine. Secondo i quattro consulenti incaricati dalla Procura, entrambe avrebbero assunto queste sostanze contro la loro volontà e questi farmaci in combinazione tra loro le hanno portate alla morte.

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L'ipotesi dell'accusa è che Amato avesse una relazione extraconiugale da tempo e che, uccidendo Linsalata con le stesse modalità con le quali aveva assassinato la suocera, volesse "rifarsi una vita" con l'amante più giovane, senza però rinunciare alla casa di proprietà. I farmaci sarebbero stati sciolti sistematicamente nel vino e nelle tisane che Linsalata beveva. Secondo quanto poi emerso, quando la donna era ormai stordita, Amato le aveva somministrato il Sevoflurano che poi l'ha uccisa. Lo stesso sarebbe avvenuto anche nel caso della suocera, Giulia Tateo.

Per la difesa, invece, "Linsalata era dipendente dai farmaci" poiché "clinicamente depressa". Secondo la consulente Donatella Fedeli, la donna avrebbe "assunto spontaneamente il Sevoflurano per via della depressione". Queste parole hanno fatto infuriare l'avvocato Maurizio Merlini, legale di parte civile per la sorella di Isabella. "Queste sono affermazioni gravemente lesive della sua reputazione – ha affermato – e non supportate da elementi concreti".

Il consulente della procura Pelletti ha sottolineato che nella storia clinica di Linsalata, infatti, non vi era mai stata prova di abusi di farmaci. Gli esperti si sono anche divisi sul decesso della suocera di Amato, secondo l'accusa uccisa con gli stessi farmaci usati da Amato per la moglie 62enne.

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